1 maggio e 25 aprile: due giorni da ricordare

1 maggio e 25 aprile: due giorni da ricordare

L’occasione del 1 maggio(Festa del Lavoro) come ogni anno, nel nostro territorio sarà oggetto di iniziativa politica in diversi Comuni. “I temi del lavoro e della crisi economica saranno al centro del dibattito” così come ci anticipa il Segretario della Confederazione Territoriale del Pollino- Sibaritide- Tirreno, Orlando Bonadies.

Nella fase di crisi che il nostro Paese sta attraversando, con un Governo che sta cercando di dividere le organizzazioni sindacali, e sta sottovalutando la crisi, l’auspicio è che, il Primo maggio possa essere un’occasione di riavvicinamento tra i sindacati perché, afferma il Segretario, “è l’unità del Sindacato la condizione principale per rilanciare la centralità del lavoro e della contrattazione Nazionale e territoriale come strumento fondamentale per tutelare i lavoratori, perché, per superare la crisi bisogna garantire la difesa dei redditi, dei salari, dei diritti e dei contratti perché non c’è valore del lavoro se non si afferma pienezza di dignità per chi lo svolge”. E’ questa l’occasione anche per riproporre con forza il tema della sicurezza nei posti di lavoro. La lista lunghissima degli infortuni sul lavoro diventa intollerabile in un Paese civile come il nostro. Bisogna rivendicare la piena applicazione delTesto Unico sulla sicurezza come punto di riferimento insostituibile per la difesa della qualità del

lavoro. Ci troviamo invece di fronte ad un continuo abbassamento della guardia per le titubanze del Governo Nazionale che non emanando i decreti attuativi nei fatti ne svuota la capacità di intervento contro il lavoro nero.

Va rilanciato la vertenzialità territoriale che dall’industria all’agricoltura registra un forte arretramento dei livelli occupazionali e dei diritti contrattuali. Il lavoro agricolo, quello del tessile, delle infrastrutture, del turismo, il lavoro pubblico devono diventare la base su cui rilanciare lo sviluppo del nostro territorio. E’ attorno a queste questioni che la CGIL intende promuovere nei prossimi mesi una larga iniziativa per rimettere al

centro, nel territorio, il LAVORO, il Reddito, la qualità della vita.

 

Festa della Liberazione dal nazifascismo a Castrovillari

Venerdì 24 aprile si è svolta, presso l’ITIS “E: Fermi”, la Festa della Liberazione dal nazifascismo a Castrovillari, promossa dalla Cgil Comprensoriale, con la collaborazione degli Istituti superiori e della Scuola media “E. De Nicola” di Castrovillari. All’iniziativa, introdotta

da Francesco Spingola Segretario confederale e conclusa dal Segretario generale Orlando

Bonadies, hanno partecipato il prof. Vittorio Castriota, Dirigente scolastico dell’ITIS “E. Fermi”, l’Ass. provinciale al Lavoro ed alle Politiche Giovanili prof.ssa Donatella Laudadio, il prof. Cesare Pitto docente di Antropologia culturale dell’Università della Calabria. La Festa, durata l’intera giornata, è stata caratterizzata dalla diretta partecipazione degli alunni degli Istituti superiori che, diretti dal regista Massimo Gatto si sono esibiti nella lettura dei testi di

Leonardo Di Vasto tratti dal suo libro “N’amu visti i quissi” edito da Rubettino nel 2003. Le stesse letture sono state intervallate da brani musicali e canti, tra i quali l’Inno di Mameli e Bella ciao, eseguiti magistralmente dagli alunni della Scuola Media “E. De Nicola”, diretti dagli insegnanti Nunzia Bloise, Caterina Romagnoli, Luciana Martire, Rosanna D’Atri e Piero Gallina. La proiezione del Film-Documentario “I ricevitori clandestini nei campi di prigionia” di Maurizio Grillino sulle radio clandestine costruite e utilizzate dai reclusi nei campi di concentramento, tra le quali la famosa radio caterina costruita nel Lager di Sandbostel che ebbe come prigionieri anche lo scrittore Giovannino Guareschi ed il filosofo Luis

Althusser, realizzato in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione e la mostra degli stessi ricevitori ricostruiti curata da Luigi Covello, tecnico dell’Università della Calabria e la mostra fotografica sulla Liberazione articolata in 3 sezioni: a) La violenza del fascismo, b) Il Campo di Concentramento di Ferramonti di Tarsia, c) La Liberazione, hanno vivacizzato ed arricchito di ulteriori contenuti culturali la manifestazione. E’ stato presente ai lavori il sig. Francesco Iannicelli, uno dei protagonisti delle storie di vita raccolta da Leonardo Di Vasto

che, intervenendo con un breve saluto rivolto prevalentemente agli studenti incitandoli a studiare, ha ribadito il valore della conoscenza come strumento di libertà.

La manifestazione del 24 aprile ha rappresentato un momento di grande coinvolgimento e di lavoro collettivo tra Cgil, mondo della scuola, artisti ed intellettuali castrovillaresi che hanno condiviso il bisogno di realizzare la Festa della Liberazione dal nazifascismo coniugando i temi della Liberazione, della guerra, della Costituzione con quelli del lavoro e della formazione delle giovani generazioni. Hanno ritenuto importante, nell’attuale fase storica, mantenere e valorizzare il rapporto tra le lotte per la liberazione dal nazifascismo con il lavoro soprattutto per la centralità che la questione lavoro ha rivestito in quel periodo storico e per ciò che rappresenta attualmente come valore in se da trasmettere alle nuove generazioni.

E’ stata realizzata una manifestazione non convegnistica, come tradizionalmente si è fatto tante volte, sperimentando una modalità nuova, dando protagonismo agli studenti, con le letture dei testi di Leonardo Di Vasto che come egli stesso definisce

concise storie individuali”… attraverso le quali ..”si sgomitola, in modo essenziale ed incisivo, l’esistenza di contadini ed artigiani alle prese con i problemi della sopravvivenza, sia in tempo di pace che di guerra.”

E che rappresentano la nostra memoria, quella del territorio in cui non ci sono state le lotte partigiane ma le lotte quotidiane della gente che è rimasta, soprattutto le donne, perché gli altri erano partiti verso le altre regioni italiane, soprattutto del Nord, dove tanto è stato il contributo dei calabresi alla Liberazione, così come riconosciuto dall’ANPI. Altri furono prigionieri dei tedeschi, nei campi di concentramento.

Per queste ed altre ragioni è stata scelta una donna come immagine del manifesto e della copertina dell’opuscolo distribuito ai convenuti durante i lavori , così come è stato voluto ricordare lo stretto legame tra le lotte antifasciste ed il sindacato con la figura emblematica di Giuseppe Di Vittorio, padre del sindacalismo italiano che ha personalmente contribuito

alla guerra di Liberazione ed alla fase costituente della Repubblica, come è stato rappresentato nel film tv “Pane e libertà” trasmesso in televisione nel mese di marzo u.s..

La manifestazione del 24 aprile, è stata inserita nel calendario nazionale delle iniziative della Cgil collocandosi all’interno di una più grande iniziativa di contatto con le scuole che abbia al centro la riscoperta e la riaffermazione dei valori dell’antifascismo e della

Costituzione.

Così come ci ricorda Piero Calamandrei rivolgendosi ai giovani:”La Costituzione è un testamento, un testamento di 100 mila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un

italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.

In conclusione, si può parlare di una ottima riuscita della manifestazione e della creazione delle basi per un lavoro futuro pieno di impegni per la Cgil Comprensoriale e per il sistema scolastico castrovillarese per la realizzazione di un progetto stabile di ricerca sulla memoria e sulla storia, con forti connotazioni di carattere locale senza trascurare il contesto nazionale

e guardando con molta attenzione al rapporto scuola-territorio.

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