Siglato Accordo
tra Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza – CGIL CISL UIL
Dopo più incontri sui principali temi che interessano lo stato della sanità nell’Azienda Sanitaria di Cosenza e non pochi momenti di vivace confronto, lo scorso 5 ottobre si è giunti alla firma di un importante Accordo tra la Direzione Generale dell’ASP e le OO.SS. di CGIL CISL e UIL.
L’Accordo consegna alle Confederazioni uno strumento con il quale affrontare nei tavoli tematici individuati, le criticità sanitarie su cui orientare l’azione programmatoria dell’Azienda per migliorare l’offerta sanitaria e per avvicinarla ai bisogni di salute dei cittadini.
Per la CGIL del Comprensorio, l’Accordo concretizza parte del percorso avviato da tempo che, partendo dalla predisposizione di una Piattaforma rivendicativa in cui veniva esplicitata la Proposta Socio-sanitaria, ha sviluppato attorno ad essa una serie di appuntamenti che hanno portato a maturazione un processo di condivisione con il territorio, poi con la CGIL di Cosenza ed infine con CISL e UIL provinciali.
L’Accordo, assume come elementi di fondo l’urgenza di innescare nella sanità segnali tangibili di cambiamento tali da renderli percepibili dai cittadini della Provincia.
Inoltre, la condivisione della pratica della concertazione quale modalità virtuosa per giungere ad una programmazione finalizzata a dare soluzioni ai maggiori ritardi che interessano pezzi importanti del Sistema Sanitario che presentano antiche carenze organizzative e strutturali da cui discendono inappropriatezze e disfunzioni divenute inaccettabili.
In attesa della definizione del quadro normativo di riferimento e del Piano regionale di rientro, l’Accordo individua, in un quadro di limitatezza delle risorse ordinarie ma di opportunità offerte dalle premialità del Fas e dalle misure del POR, alcuni punti strategici su cui concentrare un impegno straordinario dell’ASP finalizzato ad allocare, nella qualità, razionalità e trasparenza del loro impiego, risorse finanziarie, professionali e strumentali per migliorare l’offerta dei servizi e promuovere una nuova cultura programmatoria in grado di razionalizzare l’offerta assistenziale ospedaliera e rafforzare la rete dei servizi di territorio e la loro integrazione alle politiche sociali distrettuali dentro cui l’ADI e le Case della Salute assumono valenza strategica.
In ragione di queste finalità vengono individuati più Tavoli tecnici dove saranno chiamati a dare il contributo oltre alle Confederazioni, le rispettive Categorie interessate (SPI, F.P., CGIL Medici) per individuare con la Dirigenza dell’ASP misure finalizzate all’abbattimento delle Liste d’Attesa, alla Non Autosufficienza (Progetto ADI), al rafforzamento della rete dell’Emergenza-Urgenza, ad una Prevenzione ad ampio raggio (persone, luoghi lavoro, produzioni, alimenti, ambiente), alla Campagna Antinfluenzale relativa al nuovo virus H1N1, al governo delle politiche del personale, all’avvio/completamento di opere sanitarie già cantierabili.
Sull’ADI ad esempio, si è già avviato un lavoro preliminare che dovrà portare a breve, nell’apposito Tavolo, alla definizione di una Progetto che uniformi in ogni Distretto dell’ASP il modello di Servizio da perseguire, gli obiettivi ed i destinatari, le figure professionali dedicate, le risorse ordinarie e straordinarie da destinare, gli standards da raggiungere, l’informazione e la trasparenza nell’accesso da parte dell’utenza, il livello d’integrazione da realizzare con i servizi sociali e quindi con la programmazione socio-sanitaria di Distretto.
Nel mentre, sulle liste di attesa, in attesa della costituzione del Tavolo tecnico si è in fase di acquisizione preliminare dei dati necessari (report, organici, strumentazione, CUP, ecc..) a leggere i punti di più alta criticità e le cause che le determinano per impostare a breve un piano in grado di abbattere progressivamente i tempi più lunghi di attesa.
Si tratta insomma di un buon Accordo, aperto, che guarda a tutto tondo, che impegna l’Azienda Sanitaria ma che consegna al Sindacato Unitario, a noi, alle strutture Comprensoriali di Castrovillari e Cosenza l’opportunità ed il compito di concorrere fattivamente al miglioramento dell’offerta sanitaria, al soddisfacimento più appropriato del diritto di cura, a dare centralità alla globalità dei bisogni socio-sanitari delle persone, a dare valore, motivazioni e prospettiva al lavoro dell’intero comparto.
Ciò a maggior ragione in una fase in cui il Sistema Sanitario regionale è investito da casi drammatici di malasanità, da ritardi antichi e recenti, da interessi e malaffare, da inadeguatezze e debiti strutturali che in un momento di crisi indeboliscono sempre più i bilanci familiari e la fiducia dei cittadini e che richiamano per questo ogni Soggetto della rappresentanza istituzionale, politica, economica e sociale, per le responsabilità e le funzioni di ognuno e di ogni livello, a dare il proprio contributo per impedire che la sanità calabrese entri in una spirale pericolosa di non ritorno.
La CGIL, in funzione degli interessi della propria rappresentanza, seppure nelle difficoltà generali che muovono attorno alla sanità, ha inteso assumere il peso che pone questa “emergenza” proprio in funzione della priorità rivendicativa che assume oggi la difesa e l’esigibilità piena del diritto alla salute quale condizione imprescindibile di un nuovo modello attrattivo e competitivo di sviluppo territoriale che punta alla crescita delle opportunità di lavoro e di reddito e, nel contempo, all’innalzamento della qualità della vita delle comunità e dei suoi abitanti.
Castrovillari 9.10.2009
Mimma Iannello
Segretaria CGIL Pollino Sibaritide Tirreno