Centrale del Mercure: l’Ente Parco si assuma le sue responsabilità

L’annosa vicenda della centrale Enel del Mercure, che in tempi recenti avevamo definito una tragica telenovela, ha avuto nei giorni scorsi un’ulteriore e importante puntata.L’avvocatura distrettuale dello stato di Potenza ha inviato il parere, richiesto dall’ente parco del pollino, in merito all’attività che lo stesso ente parco ha messo in campo, negl’anni, relativamente all’iter autorizzativo della centrale a biomasse di Laino Borgo.L’avvocatura dice all’ente parco, sintetizzando ovviamente, che questi tutto ha fatto in questi anni tranne che svolgere correttamente il suo ruolo.

In particolare, fa rilevare l’avvocatura, in una prima fase è stato dato parere favorevole “senza adeguata e sostanziale valutazione dei fattori di rischio”, delegando alle autorità competenti, successivamente queste valutazioni sono state fatte ma, sempre a parere dell’avvocatura “con significative omissioni che vanno ad incidere non solo sull’opportunità ma anche sulla legittimità del parere sulla compatibilità ambientale”.Dopo aver spiegato le motivazioni a sostegno di tali affermazioni L’avvocatura conclude: “l’atto autorizzativo in questione presenta profili di illegittimità e, pertanto, può essere annullato in regime di autotutela”.

E’ del tutto evidente che se questo comportamento dell’ente parco, superficiale ed omissivo a quanto scrive l’avvocatura dello stato, rispondesse al vero avrebbe creato gravi danni, che ovviamente non sta a noi valutare, ma che sicuramente vanno da quelli alle popolazioni che andrebbero più dignitosamente rappresentate, a quelli dei lavoratori di quell’impianto costretti a gravi e prolungati disagi, a quelli aziendali perché l’azienda ha speso qualche decina di milioni di euro, a quelli dell’intera collettività considerato che l’Enel è per il 30% circa di proprietà dello stato e quindi di tutti i cittadini.

Noi riteniamo, avendoli visti, che i pareri espressi dal parco di volta in volta siano stati attentamente valutati e in essi siano previste importanti prescrizioni alle quali l’Enel dovrà ovviamente adeguarsi.Cosi come ci sembrano sbagliati alcuni presupposti dai quali parte l’analisi dell’avvocatura di Potenza.Non compete a noi però valutare ed assegnare responsabilità, ma ci sembra giusto e doveroso che in un paese normale, in un paese civile, chi svolge un ruolo pubblico si assuma per intero oneri e onori e tutte le responsabilità che ne derivano.Allora delle due l’una: Se quanto asserisce l’avvocatura risponde al vero chi ha diretto l’ente parco dovrebbe dignitosamente dimettersi assumendosi la responsabilità del comportamento superficiale ed omissivo, altrimenti, con altrettanta dignità dovrebbe contestare il parere dell’avvocatura, che a dire il vero ha chiesto, e dimostrare di aver fatto fino in fondo il suo dovere senza omissioni e leggerezze.

Il Segretario Generale
Filcem Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno
Guido Attilio

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