Documento dell’esecutivo della Cgil Comprensoriale.
La Sibaritide, l’area del Pollino, il Tirreno, l’area urbana Corigliano-Rossano, le città di Corigliano e Rossano, soffrono l’acutizzarsi della crisi economica, la mancanza di investimenti, la scarsa attenzione dei governi nazionale e regionale, così come altre parti del paese e della Calabria, ma corrono il serio rischio di mancare la sfida della ripresa, quando possibile, per l’assenza di scelte che vanno prese oggi per essere pronti domani.
Il territorio ha bisogno, oggi, di vincere la partita dell’affermarsi della legalità e della credibilità istituzionale sul malaffare e per farlo bisogna che si inverta decisamente la rotta rispetto a quanto reso evidente da indagini quali Santa Tecla, Stop, Plinius.
La pervasività della ‘ndrangheta nel tessuto politico ed economico non si contrasta con la difesa a prescindere della onorabilità delle amministrazioni coinvolte così come continuano a fare, nonostante l’esperienza del comune di Corigliano poi sciolto per mafia e su cui si registrarono medesimi atteggiamenti, alcuni noti esponenti della politica locale e regionale.
Bisogna praticarla la legalità; costruendo sin dalle campagne elettorali liste di candidati dalla indubbia etica e moralità, riducendo al minimo la prassi degli affidi diretti da parte degli enti locali, e chiedendo, da amministratori così come fatto dalla Cgil per il comune di Rossano, quando indagini giudiziarie coinvolgono l’attività di un ente, l’intervento della commissione d’accesso per una puntuale verifica degli atti a tutela di tutti e non attaccando chi quella tutela chiede ed è giusto pretenda.
Tra le decine di giornate di festa registrate a Rossano nell’ultimo periodo, alcune tenute in collaborazione con soggetti coinvolti nelle ultime indagini giudiziarie, poteva darsi spazio a confronti pubblici, iniziative, dibattiti con giovani, e meno giovani, per tentare di costruire o rafforzare la cultura della legalità.
Urge quindi un deciso cambio di passo che impedisca il ripetersi di incresciosi episodi come, da ultimo, quelli che hanno riguardato l’ormai ex presidente del neoeletto consiglio comunale di Corigliano o uno degli assessori della giunta Antoniotti. Per ricostruire il legame tra la popolazione ed i propri rappresentanti istituzionali, legame sfilacciato per come ci indica il sempre più alto tasso di astensionismo ad ogni tornata elettorale, bisogna tornare ad avere rispetto della cosa pubblica ed amministrarla, quando chiamati a farlo, con la diligenza di un buon padre di famiglia e non con l’arroganza di chi si sente superiore alla gente.
Dalla pretesa di legalità passa anche la battaglia, che la Cgil comprensoriale continua a combattere, in difesa dei tribunali chiusi da un riforma della geografia giudiziaria iniqua e sconsiderata. Le ultime indagini, già richiamate, sul controllo criminale del territorio, ma anche la decisa escalation di atti di microcriminalità o di intimidazione, da ultimo quello subito dal sindaco di cassano allo jonio, a cui va la vicinanza e la solidarietà della cgil, ci convincono ancor di più che il territorio non può perdere uno solo dei suoi presidi di giustizia. Il governo dovrà essere convinto che perseverare nella strada intrapresa sarebbe dare un segnale alle cosche di arretramento dello stato proprio allorquando, anche a sostegno delle attività della dda, bisognerebbe, invece, rafforzare quella presenza per rimarcare che non si ha timore e che non ci saranno rallentamenti nelle attività investigative e nei percorsi processuali.
Una classe politica seria ed impegnata a difesa del territorio e che guardi alle vere priorità da affrontare è quello di cui ha bisogno un’area territoriale vasta come quella, tra le altre, della Sibaritide e che attraverso un lavoro puntuale e certosino riprenda e rilanci il ragionamento sull’area urbana Corigliano-Rossano per farla diventare, come mai è stato, volano per lo sviluppo territoriale. Il ricomposto assetto istituzionale, in virtù delle recenti elezioni a Corigliano, deve consentire ai due sindaci, nel corretto rapporto con associazioni e movimenti, di riprendere in mano la partita. Questo impegno chiediamo per evitare altre declassazioni del territorio e per accellerare l’iter che dovrà portare alla costruzione del nuovo ospedale della sibaritide, ancora impantanato per evidenti responsabilità della politica e che dovrebbe inoltre guardare a come dotare l’area individuata dei servizi necessari ed ad oggi non presenti e nemmeno programmati.
Un ospedale che serve come il pane quello che dovrà costruirsi, ma che non soddisferà la richiesta di salute che viene da una fetta importante della provincia di Cosenza, e che è stata scippata di strutture e posti letto, nel Tirreno, a Castrovillari e nell’area Jonica, in un continuo atteggiamento mortificatorio portato avanti da Scopelliti, nel silenzio dei rappresentanti di maggioranza di questo territorio in seno al consiglio regionale, e che continueremo a denunciare in tutte le sedi competenti, politiche e giudiziarie.
Così come non smetteremo di denunciare la miopia delle classi politiche locali nell’approccio allo spinoso tema della gestione del ciclo dei rifiuti che, a parer nostro, non può che passare per l’attivazione della raccolta differenziata porta a porta nei comuni dove non è presente, utile anche ad investire i risparmi che deriverebbero da questa scelta nella costruzione di nuove occasioni di lavoro, e per la valorizzazione di impianti industriali utili al trattamento della porzione non differenziata del rifiuto e per il riutilizzo del prodotto differenziato.
Impianti industriali che non devono certo essere tabù anche nelle democratica discussione così come ci sembra accada per la centrale termoelettrica di Rossano. Pretendiamo dal comune di Rossano, ma soprattutto da Enel, la ripresa del confronto di merito riavviato a dicembre 2012 ed interrottosi in quella medesima data nonostante le parti chiamate al confronto avessero individuato nell’anno in corso quello ultimo utile a effettuare scelte.
Scelte che devono partire dalla salvaguardia ambientale e dalla tutela della salute oltre che tener conto della vocazione agricola e turistica del territorio che riteniamo, però, non possa venir lesa da un moderno impianto di produzione energetica che guardi al futuro mediante l’utilizzo delle più moderne tecnologie possibili.
Altri fenomeni, piuttosto ed a parer nostro, non fanno decollare l’attrattività turistica della città di Rossano, nonostante un lungomare di assoluta bellezza, e che si identificano in un mare non più pulito come in passato, a causa di problemi con gli scoli a mare non risolti nonostante si sia a luglio inoltrato, in una pulizia delle spiagge libere della cui mediocrità parlano le denunce dei bagnanti, in dei lavori per il prolungamento del lungomare non terminati entro l’estate.
Affermare la vocazione turistica di una città come Rossano si fa risolvendo, per tempo, i problemi evidenziati ed abbandonando la miope logica della festa di un giorno o di quartiere come strumento di promozione turistica perchè essa, al massimo, produce momento aggregativo, pur utile in città, ma non fa certo aumentare l’interesse dei turisti o degli operatori di settore verso Rossano.
Uno scatto di orgoglio della politica, delle classi dirigenti, degli amministratori è quello che serve al territorio per riavviare un processo di crescita culturale, democratico ed economico a cui, come sempre, la cgil comprensoriale, intenderà partecipare in maniera attiva e propositiva nell’interesse della collettività.
Rossano, 23/07/2013
Segreteria Confederale
Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno