La Calabria e’ nelle sabbie mobili, da sola non puo’ farcela ad uscirne. Si avverte un segno di impotenza, una lotta impari che non puo’ essere affidata solamente a quella parte sana del popolo calabrese che pure e’ presente, ma impaurito e debole. Le operazioni giudiziarie di queste ultime settimane, molte sul nostro territorio, condotte egregiamente dalla Magistratura e delle forze dell’ ordine a cui va il nostro sentito ringraziamento, plauso e sostegno, ci consegnano uno spaccato inquietante, dove la ‘ndrangheta non e piu’ solamente infiltrata nella pubblica amministrazione, ma e’ contigua ad essa ed in alcuni la gestisce direttamente, fa politica e condiziona la vita dell’ economia delle popolazioni, decidendo le imprese ed i lavoratori che hanno accesso al lavoro. Queste denunce erano alla base della nostra costituzione di parte civile nel processo Santa Tecla. Il Governo nazionale dovrebbe predisporre un piano straordinario di interventi per lo sviluppo ed il lavoro ed un urgente piano straordinario per la messa in sicurezza dei cittadini e delle istituzioni. Nel Pollino, nella Sibaritide e soprattutto nel Tirreno occorre urgentemente un rafforzamento dei presidi di legalita’ con l’invio di uomini e mezzi sufficienti per un incisivo controllo del territorio. Cosi’ come e’ opportuno che il Governo, alla luce dell’inquietante scenario che sta emergendo in tutto il contesto territoriale, riveda la posizione sulle scelte di riforma della geografia giudiziaria, a partire dal Tribunale di Rossano e degli altri presidi di legalita’.
Castrovillari, 27 luglio 2013
Angelo Sposato
Segretario generale Cgil
Pollino Sibaritide Tirreno