La Cgil del Pollino della Sibaritide e del Tirreno, riunita l’Assemblea Generale e dopo ampia ed approfondita discussione, introdotta dal Segretario Generale – Giuseppe Guido -, arricchita da molti interventi e dalle conclusioni del Segretario Generale della Cgil Calabria – Angelo Sposato, valuta POSITIVAMENTE il progetto di fusione istituzionale tra le città di Corigliano Calabro e Rossano per cui è già indetto referendum popolare per il prossimo 22 Ottobre.
La costruzione della nuova città consegnerà al territorio uno strumento istituzionale efficace ed autorevole per meglio coglierne gli interessi nel breve, ma soprattutto nel medio/lungo periodo ed è su questi ultimi che dovrebbe concentrarsi l’attenzione, anche mediante la predisposizione di una normativa regionale efficace e chiara.
Assistiamo, invece, ad un confronto tra pochi, inaccettabile, ed incentrato solo sui possibili contributi o sgravi economici che deriverebbero dal processo di fusione. I vantaggi economici, previsti dalla normativa, pur importanti, non possono rappresentare il fulcro del ragionamento e non possono essere l’unica informazione trasmessa ai cittadini che dovranno maturare consapevolezza informata prima di esprimersi.
Auspichiamo, perciò, che già dalle prossime ore le Amministrazione di Corigliano Calabro e Rossano guardino al territorio, alle sue criticità, ai problemi da affrontare e individuino soluzioni comuni attraverso appositi accordi di programma che le proiettino già verso una nuova dimensione, anche attraverso studi di fattibilità e sostenibilità economica/sociale ed avviando subito un confronto di merito sulla ipotesi di statuto della nuova Città e la convocazione congiunta dei consigli comunali aperti alle forze sociali.
La Cgil, in ogni sua articolazione, sarà impegnata a spiegare quanto una grande Città potrà garantire:
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servizi di qualità ed omogenei nel territorio
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diritti di cittadinanza e legalità
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incremento della efficienza della macchina amministrativa anche attraverso i fondi previsti dal Pon per la formazione di nuove competenze
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un trasporto pubblico locale di più ampio respiro a vantaggio delle fasce più deboli
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la costruzione di una offerta turistica variegata e di alta qualità incentrata sul valore della cultura
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l’autorevolezza necessaria per rivendicare investimenti in infrastrutture, agroalimentare, industria
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eque politiche tributarie e fiscali
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maggior tutela del diritto alla salute
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la valorizzazione dei beni comuni
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il diritto allo studio per tutti inteso come ricostruzione di un sistema di istruzione e formazione, di base ed universitario, improntato alla innovazione ed alla formazione di nuovi profili professionali di cui la società attuale ha bisogno
Appare evidente, altresì, sottolineare come la possibilità di proiettare il territorio in una dimensione più alta dipenda anche dalla sua classe dirigente. La “fusione” dovrà prioritariamente favorire una rivoluzione culturale che ci porti a costruire ed avere una nuova classe dirigente che con onestà, trasparenza e competenza, sappia indirizzare il territorio verso nuovi traguardi rifuggendo da trasformismi dell’ultima ora.
“Fusione” come punto di partenza e non come traguardo per il territorio della Sibaritide che dovrà, una volta costituita la nuova Città, saper guardare a nuove forme di integrazione istituzionale che promuovano la “Città di Sibari” ed il dialogo con l’Alto/Basso Jonio e l’area del Pollino.
I tanti problemi, le tante criticità, ma anche le diverse opportunità che offre il territorio della Sibaritide e del Pollino meritano una ampia condivisione al fine di costruire una strategia per l’elaborazione di una proposta di rilancio produttivo, sociale ed economico con al centro i bisogni e gli interessi della cittadinanza ed il Lavoro.
Serve una conferenza territoriale, in contrapposizione all’attuale stallo istituzionale, in cui far emergere le idee più innovative, con tutte le forze sociali, le istituzioni locali e la Regione per discutere della attuale negazione del diritto alla salute, di riordino della rete ospedaliera, dell’ammodernamento della SS 106 e per rilanciare una proposta di sviluppo che parta dalla valorizzazione del sito archeologico di Sibari, rivendicando la ripresa degli scavi, in collegamento col Castello Ducale di Corigliano ed il Codex di Rossano. Bisogna ricostruire una identità territoriale che rappresenti il trampolino di lancio per corrette politiche di investimenti sul porto, le aree industriali, il distretto agroalimentare e la sua filiera industriale.
Approvato dalla Assemblea Generale della Cgil Comprensoriale del 26/07/2017