LA FUNZIONE PUBBLICA CGIL NON CAMBIA PELLE

Ci colgono di sorpresa le risibili dichiarazioni di un dirigente sindacale di una neonata organizzazione, tendenti a impedire il corretto svolgimento dell’azione sindacale della Funzione Pubblica CGIL.

Per quel che ci riguarda, rimaniamo sempre più convinti che, prima di costruire il tetto, bisogna porre solide fondamenta. Ma a qualcuno ciò non è chiaro, e anzi ci si sbilancia in una “dotta” lectio magistralis, con il solo obiettivo di sostenere il contrario del corretto agire sindacale; qualcuno, infatti, si preoccupa di sollecitare la nomina di dirigenti, invece di difendere i lavoratori precari, sfruttati, a tempo determinato. In altre parole: qualcuno si preoccupa di costruire il tetto del nuovo fabbricato, senza pensare di rafforzare e potenziare le deboli fondamenta che dovranno sostenerlo.

E allora, a beneficio del sedicente dirigente nazionale, riassumiamo la posizione della Funzione Pubblica CGIL: fra pochi giorni, in forza della Legge Regionale n. 2/2018, le due Amministrazioni Comunali di Corigliano e Rossano saranno sciolte per dare vita al più importante fatto istituzionale della storia di questo territorio, ossia la nascita della nuova Città Corigliano-Rossano. La già citata Legge Regionale impone ai due sindaci di definire “l’organizzazione amministrativa provvisoria del Comune di nuova istituzione e il relativo impiego del Personale ad esso trasferito”. In pratica i due amministratori, prima di decadere, predispongono una organizzazione armonizzata del funzionamento degli Uffici, dentro la quale viene riversato tutto il personale dipendente di ciascuno dei due Comuni. E, ad oggi, ciò non è stato ancora fatto! In tale contesto, qualcuno ha anche tentato di influenzare negativamente questo percorso, avviando procedure selettive per la nomina di un dirigente.

Alcune considerazioni: il 27 febbraio scorso il Comune di Rossano ha selezionato i partecipanti al bando per dirigenti, pur con il parere contrario di parte del Consiglio Comunale, nonché della FP CGIL. Le nostre segnalazioni, lo diciamo al distratto sindacalista, sono state ritenute degne di considerazione da parte della competente Procura Regionale della Corte dei Conti, che ha provveduto a richiedere al Comune di Rossano gli atti afferenti alla selezione dirigenziale.

La Funzione Pubblica CGIL ha chiesto ai due Comuni di non avviare selezioni per dirigenti, atteso che dall’1 aprile le due amministrazioni comunali saranno sciolte: che senso ha nominare un dirigente, che poi è un fiduciario del Sindaco, se poi quello stesso Sindaco decade a scadenza certa e imminente? Quale programma potrà mai realizzare quel dirigente, se lo stesso programma del Sindaco che lo nominerebbe, fra venti giorni è destinato all’azzeramento? Ma, mentre Corigliano ha accolto la nostra richiesta, lo stesso non ha fatto Rossano, che protervamente ha deciso di continuare per il suo illogico percorso.

La posizione della Funzione Pubblica CGIL non si ferma solo a censurare l’inopportunità rossanese: a Corigliano e a Rossano insistono circa 155 lavoratori a tempo determinato, circa 50 dipendenti sottoinquadrati nonché qualche decina di lavoratori part time. Noi diciamo che le due amministrazioni comunali devono predisporre la prescritta organizzazione amministrativa, che dovrà prevedere:

  • la stabilizzazione del Personale a tempo determinato (cosiddetti contrattualizzati);
  • la qualificazione e il corretto inquadramento contrattuale del Personale sottoinquadrato;
  • la previsione di un incremento orario fino al raggiungimento del tempo pieno, per i Lavoratori part time.

Mai ci sogneremmo di avallare un’amministrazione comunale in scadenza ad impegnare ingenti risorse economiche che, al momento, non trovano giustificazioni in funzione della nuova organizzazione: la prossima dirigenza dovrà essere selezionata solo dopo aver predisposto l’organizzazione amministrativa del nuovo comune e solo in funzione dei programmi di sviluppo strategico che la nuova Città si vorrà dare. Il tetto, appunto, si costruisce dopo le fondamenta, e non al contrario. Le linee di sviluppo strategico della nuova Città, sia chiaro al sindacalista di grido, si faranno con la partecipazione attiva e fondamentale del Sindacato, come previsto dalla normativa regionale, e segnatamente della CGIL, che invece il “nostro” vorrebbe ridurre al silenzio.

Come sempre, la Funzione Pubblica CGIL si candida a rappresentare gli interessi legittimi dei più deboli, degli emarginati, dei sottopagati, come sono oggi tanti lavoratori che, nonostante tutto, prestano lodevole servizio per le due Comunità; la Funzione Pubblica CGIL smaschererà ogni tentativo di rappresentare altri interessi, che vadano nella direzione opposta o che addirittura danneggino il corretto percorso della fusione rivelandosi, pertanto, dannosi per la nuova nascente Comunità Corigliano-Rossano.

Con questo spirito, parleremo con il Prefetto di Cosenza.

E, sempre a proposito di difesa dei diritti dei lavoratori, ricordiamo che solo la Funzione Pubblica CGIL ha diffidato l’amministrazione comunale di Rossano al pagamento delle indennità accessorie contrattate per gli anni 2015, 2016 e 2017; altro sindacato, che pure vuole sperperare denaro per la nomina di dirigenti che oggi non servono, non ha speso una sola parola a difesa del diritto dei lavoratori al pagamento delle indennità che l’amministrazione comunale rossanese ancora ingiustamente trattiene.

Questi sono i veri interessi da difendere, e non altri!

Vincenzo Casciaro, Segretario Generale

Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

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