La CGIL Comprensoriale e la FLC Provinciale sostengono la giusta mobilitazione delle famiglie delle scuole del Comune di Aieta che contestano l’accorpamento in un’unica classe degli alunni della scuola primaria, così come già subiscono per le scuole secondarie.
Aieta è un prezioso borgo ricco di storia e bellezze artistiche e naturalistiche ma, oltre che comune di frontiera, rappresenta l’avamposto dei piccoli paesi montani che rischiano di scomparire dalla geografia regionale.
Ne è prova il ridimensionamento della popolazione a poco più di 800 abitanti con una perdita di più di 400 residenti nel volgere di pochi anni. La mancanza di lavoro ed il venir meno di servizi essenziali, hanno portato tante famiglie a cercare sulla costa o fuori regione migliori condizioni di vita. Come prima conseguenza di tutto ciò l’innalzamento dell’indice di vecchiaia e l’abbassamento della natalità. Un corto circuito demografico e sociale che contrassegna, come altre realtà regionali, molti dei comuni dell’entroterra del Tirreno Cosentino.
Se resistono ancora motivi che trattengono le famiglie al loro Comune, oltre che i legami affettivi e la proprietà, questi vanno ricercati sicuramente nel lavoro che resta e nella permanenza di alcuni servizi fondamentali come la scuola. Se però accade che il Provveditorato, in applicazione di vincoli di badget e norme nazionali di tagli alla scuola pubblica, operi tagli drastici sulle classi e mega accorpamenti, viene a mancare l’ultimo collante che tiene in vita Comuni destinati al totale abbandono sociale.
La CGIL, convinta nel rivendicare politiche sociali e di investimenti necessari per preservare i comuni dell’entroterra dallo spopolamento, sostiene pienamente la battaglia delle famiglie di Aieta ad avere adeguati, qualificati e conformi servizi scolastici per i propri figli.
Le famiglie dei comuni montani hanno diritto a preservare il diritto allo studio dei loro figli all’interno di percorsi scolastici eguali e competitivi rispetto a quanto riceve ogni altro alunno e studente. Diversamente, significherebbe limitare l’acquisizione di competenze ai propri figli necessarie invece per proiettarli egualmente in un futuro lavorativo e professionale in cui il meglio del sapere e delle conoscenze costituisce merito selettivo.
Oggi non è così per i 31 alunni delle scuole primarie e per i 12 delle scuole secondarie di Aieta costretti all’apprendimento in rispettive pluriclasse.
CGIL ed FLC sosterranno ad ogni livello la loro battaglia affinché il diritto allo studio venga rafforzato e svincolato da pure logiche di tagli ragionieristici e perché nelle comunità di montagna venga preservato il diritto a restare senza dover migrare fin da bambini.
Mimma Iannello Responsabile CGIL Area Tirreno
Pino Assalone Segretario FLC- CGIL Provinciale