La Cgil, alla luce di quanto emerso dalle indagini della Procura della Repubblica di Cosenza su 94 impianti di purificazione delle acque nel territorio cosentino, ritiene non più rinviabile avviare immediatamente un percorso che porti ad un nuovo progetto di riorganizzazione, riqualificazione e valorizzazione del sistema di gestione della depurazione.
All’interno di un nuovo quadro di regole condivise e di progettualità vanno superati gli attuali limiti amministrativi, ad ogni livello, affinchè, partendo dal valore del territorio, della tutela ambientale e del lavoro, si prenda a ragionare seriamente di riqualificazione del territorio, di difesa del suolo e della salute e di prevenzione partendo dal ciclo dei rifiuti e dai servizi di depurazione.
L’aver scoperto, grazie alle attività dei carabinieri forestali del Nipaaf, una serie infinita di illegalità e tra esse l’esistenza di ben 24 strutture fantasma rinvenute in totale stato di abbandono, l’aver iscritto nel registro degli indagati 30 persone tra amministratori, tecnici comunali ed imprenditori, ci fanno chiaramente intendere come la misura sia ormai colma!
Nell’esprimere sostegno all’opera delle forze inquirenti, la Cgil richiama a responsabilità tutti gli attori istituzionali, imprenditoriali e sociali affinchè da un necessario confronto su legalità, governace del sistema, riqualificazione di servizi ed impianti possa nascere, immediatamente, un’altra Calabria.
Cosenza/Castrovillari, 09/04/2019
Umberto Calabrone Segretario Generale Cgil Cosenza
Giuseppe Guido Segretario Generale Cgil Castrovillari