In occasione della festa del Primo Maggio, anche quest’anno, in ricordo di tutte le vittime del lavoro, la CGIL territoriale ha ricordato le vittime della Marlane di Praia a Mare con la deposizione di un fascio di fiori ai cancelli dell’ex stabilimento.
Per il Segretario Generale della CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, Giuseppe Guido e Mimma Iannello, Responsabile CGIL dell’Alto Tirreno:
“La deposizione dei fiori ai cancelli della Marlane non è solo un gesto simbolico in una giornata così carica di significati per il movimento dei lavoratori, ma è, innanzitutto, il ricordo sentito dei tanti lavoratori e delle tante lavoratrici che hanno pagato con la vita l’omissione delle leggi sulla sicurezza sul lavoro da parte di chi tenuto a vigilare e assicurarne il rispetto.
Oggi, la storia della Marlane, è la storia delle tante realtà d’Italia con un passato industriale. E’ la storia di quanti, famiglie e comunità, hanno vissuto l’opportunità di riscatto sociale in un contesto in cui l’alternativa era l’emigrazione o l’abbandono sociale. E’ il racconto di un sogno di sviluppo svanito nel volgere di pochi decenni che ha lasciato dietro di se una tragica scia di vittime tra i suoi dipendenti a cui occorre assicurare oggi verità processuale ed ogni garanzia risarcitoria. Inoltre, è la storia di un sito industriale avvelenato, prossimo ad insediamenti civili, a cui occorre dare certezza sui tempi della bonifica per offrirlo al recupero ed al rilancio occupazionale del territorio.
Quei luoghi industriali di sogni infranti e di vite avvelenate sono memoria e luogo identitario del lavoro oltraggiato che occorre portare costantemente all’attenzione affinché la tragedia di ieri e le tante che quotidianamente funestano il lavoro, non accadano mai più.
Ricordare e denunciare le condizioni di precarietà e scarsa sicurezza dentro cui si svolgono ancora oggi molti lavori sfuggendo alle leggi sulla sicurezza e ad ogni vincolo contrattuale, è prerogativa dell’azione rivendicativa della CGIL per migliorare le condizioni del lavoro e la sua dignità.
I dati del mercato del lavoro calabrese, e non meno del Tirreno, evidenziano la sofferenza dentro cui è stretta la condizione di tanti lavoratori e lavoratrici nell’assenza di politiche per il lavoro e di prospettive di crescita capaci di mettere in circolo sviluppo e occupazione, legalità, risorse e competenze, controlli e vigilanza.
Il Tirreno, come ogni parte della regione non può rassegnarsi all’idea che il proprio futuro lavorativo sia l’emigrazione, il precariato storico o sussidi assistenziali che lasciano nel limbo intere generazioni di uomini e donne che del lavoro conoscono solo quello nero e sommerso, salari miseri o contratti irregolari che sfuggono ad ogni azione di controllo e regolarizzazione contrattuale, retributiva e fiscale.
Una condizione inaccettabile di precarietà lavorativa che avvalora la nostra convinzione che il progetto prioritario per la Calabria a cui la politica e le istituzioni devono pensare è un Piano straordinario per il lavoro mirato alla crescita sostenibile dei territori attraverso la valorizzazione di ogni loro risorsa ed energia capace di far partire il lavoro dignitoso, tutelato e sicuro.”
Giuseppe Guido – Segretario Generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno
Mimma Iannello – Responsabile CGIL Alto Tirreno Cosentino