Negli ultimi cinque mesi, il massimo vertice della Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale Cosentina è cambiato numerose volte: da Mauro Direttore Generale a Mauro Commissario, quindi alla dott.ssa De Filippo, poi al dott. Fico e, attualmente, al dott. Sergio Diego, intervallati da settimane di vuoti gestionali; tuttora, inoltre, siamo in attesa di un nuovo Direttore Generale. Nello stesso periodo, giusto per rendere l’idea della confusione che regna sovrana, il dott. Cotticelli ha sostituito Scura alla guida del commissariamento regionale alla Sanità, mentre le polemiche tra il Governo, la Regione Calabria e gli stessi Commissari sono diventate sempre più aspre. In un contesto così fosco, non ne hanno tratto giovamento né la Sanità calabrese, che ha notevolmente arretrato i suoi già bassi livelli di assistenza, né gli Operatori della stessa Sanità Pubblica, sempre più oberati, sempre più stressati.
Da mesi, questo Sindacato denuncia la gravità della situazione, che sta generando solo sfiducia nel sistema. Così come da mesi stiamo denunciando il peggioramento delle condizioni di lavoro cui sono sottoposti gli Operatori della Sanità Pubblica. Basti pensare che solo in questo anno, alcune centinaia di Dipendenti della Sanità Cosentina lasceranno il loro posto di lavoro, sia per raggiunti limiti di età sia attraverso il meccanismo di ”quota 100”, e che non saranno sostituiti con nuove assunzioni.
La china intrapresa dalla Sanità provinciale è ormai senza freni. Le uniche voci di spesa in aumento riguardano il ricorso al lavoro straordinario; la migrazione sanitaria extraregionale; il contenzioso. Sono indici che ci segnalano che il sistema è pericolosamente prossimo al punto di rottura. Aggiungiamo che, al contrario, non ci sono spese per investimenti, e che anche ciò che appariva una soluzione per una parte della Provincia, ossia il nuovo Ospedale della Sibaritide a servizio della città di Corigliano-Rossano e dell’intera fascia jonica, rimane ancora oggi una chimera.
Aggiungiamo che, senza un adeguato cambio generazionale, non si potranno più garantire i servizi, nonostante che i Lavoratori siano sottoposti a lavoro straordinario, turni aggiuntivi e altre limitazioni nei loro diritti contrattuali.
Così continuando, il sistema è destinato all’implosione, o a una cura dimagrante tale che non si potrà più parlare di diritto universale alla salute.
Dieci anni di commissariamento hanno cambiato sostanzialmente il modo di concepire la Sanità in Calabria. Il cambiamento, però, non è stato in meglio. E così, ci si arrangia come si può: si paventa il rischio della chiusura di un reparto, o di un laboratorio di analisi, o di una qualunque modifica allo status attuale di un qualsiasi presidio sanitario, e immediatamente si costituisce un comitato civico, o un comitato di Sindaci del territorio interessato, pronti ad alzare barricate a difesa dell’esistente. Ciò la dice lunga su un altro aspetto della questione sanitaria, finora trascurato.
In tutti questi anni, si è affievolito il patto fiduciario tra governo della Sanità e Collettività. C’è un vulnus democratico che indebolisce l’intero sistema, anche se i richiamati movimenti di Cittadini e Sindaci dimostrano come il bisogno di democrazia partecipata sia sentito. In realtà, si è indebolito il filtro democratico della rappresentanza politico-istituzionale del Territorio.
Da troppi anni, per esempio, non si riunisce la Conferenza dei Sindaci della Provincia, che, lo ricordiamo, è l’organismo democratico di programmazione e di controllo della gestione della Sanità. Ma anche il Sindacato è stato tenuto fuori da ogni attività di programmazione; gli atti aziendali che si sono succeduti negli ultimi anni, infatti, non sono sostenuti da un adeguato confronto. Sembra che la gestione abbia volutamente deciso di tener fuori i soggetti preposti alla programmazione e al controllo, pur di avere le mani libere. I risultati, però, sono sotto gli occhi di tutti.
Questo Sindacato è stanco di attendere gli eventi. Bisogna ritornare alla elaborazione di un sistema sanitario provinciale che tenga tutti dentro, eviti gli egoismi, sia sufficiente e adeguato ai bisogni della Collettività, e che sappia reagire a una gestione fondata solo sull’emergenza e non anche sulla pianificazione degli interventi e dei necessari investimenti, a cominciare dal superamento del blocco del turn over, che sta uccidendo la Sanità Pubblica.
Chiederemo pertanto al nuovo Sindaco della Città di Corigliano-Rossano, quale Sindaco della Città più grande dell’intera Provincia, di sollecitare la convocazione di un’assemblea dei primi Cittadini congiuntamente alle OO. SS. CGIL-CISL-UIL, per riappropriarsi delle sorti della Sanità cosentina e per sanare la grossa ferita inferta alla partecipazione democratica. Ma anche per sollecitare interventi urgenti in materia di investimenti strumentali e strutturali, a cominciare dal nuovo Ospedale della Sibaritide, nonché per chiedere il superamento del blocco delle assunzioni, che tanto danno sta producendo alla Sanità calabrese e cosentina.
Giuseppe Guido – Segretario Generale Cgil Comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno
Vincenzo Casciaro – Segretario Generale Fp Cgil Comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno