Caldo torrido, cambiamenti climatici e nuovi rischi per gli anziani

Caldo torrido, cambiamenti climatici e nuovi rischi per gli anziani. Sono i problemi emergenti che mettono a rischio la vita delle persone adulte esposte ai malori provocati dall’aumento del calore  della temperatura e dalla disidratazione. E’ questo il quadro che emerge a livello nazionale e che interessa oltre  13milioni di persone anziane over 65 anni che vivono nel nostro Paese dei quali una parte rilevante è compresa tra le fasce di povertà e/o a rischio povertà che è fortemente esposta nelle stagioni climaticamente più critiche: estate ed inverno.

Infatti, da una ricerca promossa dallo SPI Cgil nazionale e dalla Fondazione Di Vittorio emerge una realtà allarmante e che fa individuare una nuova categoria che sono i “poveri energetici”. Secondo l’analisi della nostra organizzazione “il 14% degli anziani è da considerarsi indigente perché non può far fronte ai bisogni primari e non è nelle condizioni di poter mantenere una temperatura adeguata alla propria abitazione, anche in ragione della totale assenza di misure di efficientamento energetico”.         

La ricerca, svolta a livello nazionale e conclusa nel 2018, ha coinvolto direttamente il nostro territorio, nello specifico gli ex comuni di Corigliano e di Rossano (attuale comune unico Corigliano Rossano) attraverso il lavoro di indagine e somministrazione di questionari effettuati dalle rispettive leghe SPI CGIL.

Lo SPI CGIL comprensoriale raccomanda agli anziani ed ai soggetti più vulnerabili di osservare tutte  le precauzioni per far fronte ad eventuali problemi causati dai picchi di calore quali disidratazione e collasso, ritenendo  necessario attenersi a quello che viene definito il “decalogo anti-caldo” con una dieta  adatta, nello stesso tempo  chiede alle strutture socio- sanitarie  di vigilare su quanto avviene sul territorio, di programmare interventi di prevenzione e soprattutto di dotarsi di strutture operative capaci di intervenire a sostegno di chi può avere bisogno.

Il nostro territorio comprensoriale, così vasto, richiede un impegno straordinario alle strutture territoriali socio-sanitarie pubbliche affinché anche le problematiche derivanti da cambiamenti climatici non siano causa di malessere sociale o addirittura causa di morte, così come si è già verificato a livello nazionale nel lontano 2003.

E’ bene ricordare che il territorio del Pollino, della Sibaritide e del Tirreno è particolarmente complesso, costituito da tanti piccoli e medi comuni situati nelle aree interne e montane la cui raggiungibilità è spesso resa difficile da viabilità precaria che rende sempre più distanti queste comunità dai luoghi di cura e di assistenza. In tal senso  un ruolo fondamentale lo svolgono le amministrazioni locali che sono chiamate a svolgere un ruolo di supplenza  della rete socio-sanitaria pubblica, organizzando e fornendo servizi di assistenza e di sostegno agli anziani e/o delle persone in difficoltà quali la spesa, l’acquisto dei farmaci, etc.,  così come rilevante è il ruolo dei medici di base che sono i diretti conoscitori delle patologie croniche e delle tante problematiche dei loro pazienti anziani e/o in difficoltà.

Anche i cambiamenti climatici, quindi, con le dirette conseguenze sulla salute delle persone,  richiedono a tutti i soggetti pubblici, ma anche ai privati, che si occupano di sociale di svolgere un ruolo attivo, di reale sostegno alle persone in difficoltà soprattutto nelle piccole comunità laddove i disagi più elementari rappresentano spesso un reale ed insormontabile ostacolo alla vita quotidiana. In tale senso, anche le camere del lavoro presenti sul territorio che sono le strutture di prossimità all’interno delle quali esistono   reti solidali e di servizi organizzati dalle leghe dello SPI CGIL e dall’Auser possono diventare punto di reale riferimento per gli anziani e le persone che vivono condizioni di disagio sociale. Per queste ed altre ragioni, invitiamo gli enti locali e le strutture pubbliche a promuovere confronti e sviluppare contrattazione sociale al fine di affrontare nella maniera più opportuna i problemi e le difficoltà che quotidianamente vivono le persone anziane ed in difficoltà.

Il Segretario generale

Francesco Spingola

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