Assolutamente indispensabile, quindi, mobilitare le reti sociali pubbliche e private e guardare con particolare attenzione alle persone più bisognose, anziane e non, che a causa di patologie croniche e/o limitazioni funzionali, non possono uscire di casa, per fornire loro ogni aiuto possibile, soprattutto per l’acquisto dei farmaci e della spesa alimentare.
I comuni devono indicare con chiarezza i servizi attivati, gli uffici ed i numeri a cui potersi rivolgere!
La nostra proposta per allontanare i devastanti effetti della solitudine negli anziani, passa anche attraverso l’attivazione di iniziative socio-culturali che li incoraggino a diventare parte attiva: un uso intensivo dei social (tipo facebook, molti ne fanno già largo uso), promuovere la lettura ed altre iniziative specifiche o, più semplicemente, usando il telefono.
Rimane fondamentale, per noi, combattere la solitudine che potrebbe generare altre importanti patologie e complicare ulteriormente la vita degli anziani e dei soggetti più vulnerabili.
Delicato, infine, è il ruolo dei medici di base; oltre alle strutture sanitarie pubbliche presenti sui vari territori, dei servizi sociali nei piccoli e piccolissimi comuni delle aree interne, sono loro i primi e spesso unici interlocutori in caso di bisogno, in un momento così delicato per la salute pubblica nell’intero Paese.
Il diritto degli anziani di poter vivere a lungo e bene vige anche in presenza del coronavirus.
Francesco Spingola, segretario generale SPI CGIL Pollino Sibaritide Tirreno