Spoke Castrovillari: urgente intervenire

Funzione Pubblica

L’emergenza sanitaria tuttora in corso, non consente di sottovalutare le altre problematicità che da mesi incombono sull’Ospedale Spoke di Castrovillari. Anzi, per alcuni versi, il tema della carenza sanitaria è accentuato proprio dall’emergenza che stiamo vivendo.

Nelle settimane scorse, presso lo Spoke di Castrovillari ed a seguito di ciò che sembrava una vera escalation di contagi epidemiologici, si è tentato di improvvisare l’apertura di un percorso COVID-19, che sin da subito ha mostrato tutti i limiti, sia organizzativi che di carenza di personale.

È quindi tornato alla ribalta il tema della ridotta funzionalità del reparto di Pneumologia, di cui da mesi si dibatte, senza che siano state individuate le necessarie soluzioni. Presso tale reparto, dei 14 disponibili, oggi sono attivi solo 6 posti letto poiché sono presenti e operativi solo due medici. E pensare che la struttura è dotata anche di macchinari per l’iperventilazione, necessari in alcuni casi estremi, e di cui non tutti gli Spoke sono dotati.

Un’ampia percentuale di popolazione, afferente all’area del Pollino, rischia perciò di trovarsi priva di assistenza sanitaria, o meglio di quell’offerta sanitaria che lo Spoke di Castrovillari ha sempre garantito, sia in termini di qualità del servizio che di quantità di prestazioni offerte.

Da mesi, sono stati soppressi i 4 posti-letto di Ortopedia, presenti nel reparto di Chirurgia, con la conseguenza che gli interventi sui politraumatizzati o gli interventi ortopedici necessitanti di ricovero, non vengono più eseguiti presso lo Spoke di Castrovillari; qui, l’attività di Ortopedia è ormai ridotta a una sorta di ambulatorio, dove si effettua la routine o poco più, mentre i casi più gravi vengono trasferiti, spesso, anche fuori provincia.

Una situazione non più tollerabile, che la carenza cronica di personale sta esasperando notevolmente! Tra questi, è in sofferenza anche il reparto di Pediatria e Neonatologia, la cui carenza di personale è nota da mesi.

Inoltre, considerato che da qui a poco anche il laboratorio analisi riprenderà la sua ordinaria routine, questa non potrà più essere affrontata con la insufficienza di personale tecnico fin qui registrata: anche questo servizio va implementato!

Tra reparti chiusi, ridimensionati o che rischiano di non poter garantire nemmeno le adeguate turnazioni del personale, lo Spoke di Castrovillari è fortemente penalizzato in termini di offerta sanitaria, con i gravi ed inevitabili effetti negativi per l’intera collettività.

Inoltre, ad aumentare le problematicità della struttura, ci ha pensato anche la pioggia; tutto il reparto di Oncologia, infatti, è stato costretto a trasferirsi in un’altra ala dell’ospedale, poiché le infiltrazioni lo hanno reso inagibile.

È urgente riprendere un serrato confronto. L’emergenza sanitaria conseguente alla pandemia, infatti, ha in qualche modo “sospeso” ogni altra discussione, che oggi però non può più essere rinviata. La salvaguardia della salute dei cittadini non può significare soltanto combattere il contagio da coronavirus, ma anche affrontare le altre emergenze sanitarie, garantendo quel diritto alla salute che, oggi più che mai, nell’area del Pollino sembra essere fortemente messo in discussione.

 

Vincenzo Casciaro, segretario generale Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno

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