Negli ultimi giorni, nel territorio, da Castrovillari a Corigliano Rossano, si sta molto discutendo, anche con associazioni all’uopo costituite, su come riaprire e, soprattutto, come sostenere le attività commerciali.
Da questo dibattito non può mancare il tema delle condizioni di lavoro in un settore che in passato non ha certo brillato per la lotta al lavoro nero e all’utilizzo di forme lavorative irregolari.
Bar, ristoranti e negozi hanno sicuramente sofferto enormemente la chiusura di questi mesi e la riapertura non potrà che essere parziale e rallentata. Per questo non siamo pregiudizialmente contrari a forme di sostegno pubblico al settore.
Qualsivoglia aiuto pubblico deve, però, essere rivolto alle attività che certificano e dimostrano di utilizzare lavoratori regolarmente assunti. Questo significa nessun lavoratore a nero (o “in grigio”), utilizzo dei Contratti Nazionali firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi, nessun utilizzo di tirocini.
Servono protocolli certi per la tutela della salute e sicurezza per i dipendenti in un settore ad alto rischio per il rapporto ravvicinato con la clientela; serve la puntuale consegna dei DPI certificati.
All’interno di questa prospettiva può starci l’utilizzo di spazi pubblici aggiuntivi a quelli già concessi, per aumentare il numero dei tavoli o degli espositori all’aperto, ma a tal proposito vorremmo ricordare a tutte le amministrazioni comunali che tali progetti devono essere compatibili con il diritto all’abitare dei residenti; l’utilizzo del suolo pubblico deve essere tale da permettere la possibilità di vivere gli spazi all’aperto anche per coloro che non vogliono consumare o acquistare; le concessioni alle attività private non devono danneggiare – soprattutto – la necessità di utilizzare luoghi pubblici per cercare di riavviare l’attività culturale e didattico-formativa nelle nostre comunitá, dalle cittá ai piccoli centri delle aree interne.
Diffidiamo, invece, le amministrazioni all’utilizzare risparmi di bilancio per finalitá diverse da quelle previste e programmate e senza adeguate progettualitá o con elargizioni a pioggia che potrebbero portare anche verso il procurato danno erariale per la comunità amministrata.
Si dia una mano alla ripartenza, quindi, con al centro il lavoro e la dignità del lavoratore; si tenga sempre presente la necessità del riposo settimanale e soprattutto domenicale delle lavoratrici e dei lavoratori.
Se si riparte dal lavoro, i contratti, le regole e la legalità la Cgil Pollino Sibaritide Tirreno è pronta a fare la propria parte.
Giuseppe Guido, segretario generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno