Nel pieno dell’emergenza sanitaria e della vulnerabilità dei cittadini la medicina distrettuale mostra ogni suo limite, quella ospedaliera arranca e tanti pazienti faticano persino ad avere le visite a domicilio dei medici di famiglia.
Si ripropone, incessante, la denuncia su quanto la mala-gestione sanitaria, ad ogni livello, abbia causato danni enormi nell’esigibilità del diritto alla salute e sullo stato della finanza sanitaria.
Parti del Polimbulatorio di Scalea crollano e da tempo molti servizi risultano sospesi o in sofferenza; il Presidio di Praia a Mare rimane chiuso nelle sue funzioni nonostante sentenza e molti cittadini, dopo essere passati da lì e dopo sballottamenti lungo la costa, approdano infine all’Hub di Cosenza; l’Ospedale Spoke di Cetraro non se la passa meglio in termini strutturali e di servizi e, dopo il punto nascita, rischia di perdere anche il laboratorio di analisi; il servizio d’emergenza funziona solo per portare pazienti lontano dal Tirreno; il servizio di guardie mediche è ovunque inadeguato; dell’altro pezzo di Spoke di Paola è nota la precarietà infrastrutturale e la spinta accentratrice di servizi.
Della sanità privata accreditata sono piene le pagine giudiziarie avendo mostrato da tempo di non essere modello ed esempio per ciò che del pubblico non funziona.
Oggi, si tratta di riparare ai tanti danni che pesano in termini di carenze, disservizi e tassazione per i cittadini. E’ compito della buona politica e delle amministrazioni locali sollecitare giuste e tempestive risposte e, del nuovo Commissario ad Acta regionale e della Commissaria straordinaria dell’ASP, metter mano alle tante criticità sanitarie rimuovendo dirigenze che, in carenza di risultati, non possono valere per ogni stagione, per garantire a questo pezzo di territorio le risposte di salute che i cittadini attendono da troppo tempo.
Serve un progetto di salute concreto e tangibile che, su tutta la costa, contrasti sprechi, privilegi e collusioni ed assicuri l’esigibilità del diritto alla salute attraverso le necessarie risorse materiali, strumentali e di personale, gli adeguati servizi assistenziali ospedalieri, distrettuali e dell’emergenza-urgenza.
Ai cittadini e al mondo del lavoro sanitario occorre dare la certezza che l’anno che verrà sia di totale rottura con le gestioni passate e l’inizio della ricostruzione di una nuova offerta di servizi pubblici socio-sanitari funzionali ai bisogni di cura.
Dal canto suo la CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, in ogni sua articolazione confederale e categoriale, continuerà ad esercitare la sua funzione di denuncia e proposta.
Mimma Iannello, responsabile Area Tirreno – CGIL Pollino Sibaritide Tirreno