Porto di Corigliano Rossano: il futuro

PREMESSA

Il Porto di Corigliano Rossano, che dal dicembre 2006 fa parte della circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, è parte integrante del sistema portuale calabrese, e dalla costa ionica della Calabria rappresenta una base ideale per i Ro-Ro (Roll-on/roll-off, ovvero a caricazione orizzontale o rotabile, cioè le navi traghetto per il trasporto con modalità di imbarco e sbarco di veicoli gommati) lungo le direttrici dal Maghreb alla Turchia e dalla Siria ed i Balcani, con potenzialità di crescita per le attività che riguardano il traffico non containerizzato.
La struttura portuale è stata interamente ricavata scavando la linea di costa; presenta un ampio bacino di evoluzione ovoidale (con imboccatura larga 185 m e fondali di 12 m), da cui si dipartono due darsene fra loro parallele: quella di levante (n. 1) dispone di fondali di 12 m, mentre quelli della darsena di ponente (n. 2) sono profondi 7 m. Le banchine operative misurano complessivamente 2.640 m; può contare su uno specchio acqueo di 1.000.000 m2, una superficie di piazzali operativi di oltre 300.000 m2 ed aree a terra per circa 1.300.000 m2. Recentemente, grazie all’installazione di un pontile galleggiante all’interno della darsena n. 2, il Porto è interessato anche da un discreto flusso diportistico.
In particolare si presta ad attività qualificate che potrebbero essere praticate attraverso una piattaforma logistica al servizio della filiera agroalimentare: la Piana di Sibari, nell’area adiacente al Porto, è infatti la sede del Distretto Agroalimentare di Qualità che comprende trentuno comuni, tra cui Corigliano Rossano, ed opera su una superficie di 184 mila ettari di terreno con un centinaio di imprese consorziate.
Un’area che si candida naturalmente ad essere volano per lo sviluppo economico della Calabria, con la presenza di due Aree di Sviluppo Industriale (ASI) nel territorio delle ex città di Corigliano e di Rossano, situate in territorio contiguo.
Lo scalo portuale fornisce prestazioni ed ha infrastrutture di base che, come specificato in questa premessa ed aggiungendo i servizi di rifornimento carburante, scivolo, scalo d’alaggio, gru mobili, guardianaggio, pilotaggio, ormeggiatori, sommozzatori, si avvicinano molto a quelle del Porto di Gioia Tauro per le attività di “istituto”, vicine agli standard internazionali, e dunque superiori a quelle dei porti di Crotone-Porto Nuovo e di Vibo Valentia.
Secondo la vigente Classificazione, il Porto di Corigliano Rossano rientra nella classificazione della categoria II (come Gioia Tauro), classe II, con funzioni commerciali, industriali, petrolifere e ittico-commerciali: ha in attività una delle più grandi marinerie del Mediterraneo, con una flotta che conta circa 150 tra pescherecci ed imbarcazioni dedite alla pesca, con all’interno dell’area portuale anche un mercato ittico tra i più importanti del Mezzogiorno.
Il Porto di Corigliano Rossano, per la sua classificazione e per il suo legame con il sistema portuale di Gioia Tauro, viene infatti definito di “rilevanza economica nazionale ed internazionale”. Infatti, i porti come Corigliano Rossano e Gioia Tauro, e le loro specifiche aree portuali, hanno le seguenti
funzioni:
– commerciale e logistica;
– industriale e petrolifera;
– servizio passeggeri ivi compresi i croceristi;
– peschereccio;
– turismo e da diporto.
Il Porto di Corigliano Rossano, per il suo legame con il sistema portuale di Gioia Tauro, è interessato ad uno dei quattro corridoi infrastrutturali ferroviari TEN-T (il corridoio Scandinavo-Mediterraneo che attraversa tutta l’Italia e collega i porti del Mezzogiorno con le aree economiche più forti dell’Unione Europea), e rientra negli obiettivi del Piano Nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL), che individua in questo sistema portuale e logistico un contributo fondamentale alla ripresa economica del Paese, alla promozione della sostenibilità e alla crescita economica
nel Mezzogiorno.
Si consideri infine che all’interno del Porto sono disponibili i servizi di pilotaggio, ormeggio, rimorchio e bunkeraggio. Sono inoltre presenti Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Agenzia delle Dogane, Polizia di Stato, l’Ufficio Fito-Sanitario della Regione Calabria nonché la sede della Capitaneria di Porto e la sede periferica dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro.
ANALISI E PROPOSTE
Appare quindi chiaro, per quanto indicato in premessa, come il Porto di Corigliano Rossano nasca con le credenziali di un rilevante promotore dello sviluppo per la Calabria e per il Mezzogiorno, in particolare per la parte regionale settentrionale, ma che l’evoluzione negli anni del traffico marittimo commerciale e passeggeri, e delle attività ad esso collegate, non abbia determinato contributi alla crescita del territorio di proporzioni coerenti con le sue imponenti potenzialità, tanto da far affermare che il volume dei flussi dei traffici attualmente diretti al Porto contrasta con il livello delle sue rilevanti dotazioni infrastrutturali e delle dimensioni fisiche della struttura.
Si consideri a questo punto, solo indicativamente, come termine di confronto, che questo scalo portuale può strutturalmente paragonarsi ad esempio a porti come Ancona o Salerno, differenziandosi purtroppo però in negativo riguardo a operatività ed impatto sul sistema socio-economico-produttivo territoriale, in termini non compatibili con le esigenze di riscatto di un’area a forte ritardo di sviluppo, che intendiamo contribuire a recuperare.
Una prospettiva di crescita e di sviluppo socio-economico che dovrà invece necessariamente determinarsi con l’istituzione e l’effettiva attivazione in Calabria della Zona Economica Speciale (ZES Calabria), per la quale la Cgil e la Filt Cgil Calabria hanno giocato un ruolo di sollecitazione, orientamento e proposta decisivo, partendo da Gioia Tauro e riguardando anche l’area portuale e retroportuale di Corigliano Rossano, soprattutto dopo il recente insediamento del Comitato di Indirizzo.
Zona Economica Speciale che, attraverso i meccanismi delle agevolazioni fiscali e delle semplificazioni amministrative, consentirà di potenziare il tessuto socio-economico quale propulsore di crescita, anche in relazione a quanto potrà svilupparsi per i servizi di trasporto pubblico e merci-logistica.
Una prospettiva di crescita e di sviluppo che la Calabria ed il territorio non potranno permettersi di perdere, considerando decisivo l’avvio dell’operatività con il formale insediamento del Comitato di Indirizzo e la conseguente apertura della fase attuativa dei programmi e delle azioni per la realizzazione della ZES Calabria, con l’istituzione della Cabina di Regia per lo sviluppo strategico della ZES, recuperando i ritardi nella definizione degli interventi per le aree logistiche integrate previste.
Bisogna rilevare inoltre le criticità che si riscontrano riguardo i collegamenti ferroviari da e per il Porto: lo snodo ferroviario più vicino è infatti quello di località Corigliano Scalo (5 Km) al quale il Porto non è collegato da alcun binario. Tale deficienza rappresenta un elemento fortemente penalizzante per le possibilità di sviluppo del Porto, unitamente alla necessità di adeguamento delle dotazioni impiantistiche (illuminazione, segnalamento, rete fognaria, reti di distribuzione di gas ed energia elettrica, ecc.).
Oltretutto, in considerazione della cronica carenza infrastrutturale della Calabria e della Sibaritide, dove la viabilità su gomma si svolge sull’unica arteria di collegamento esistente, la SS 106, che concentra la quasi totalità del trasporto civile e merci e che rappresenta la maggiore criticità, e dove viabilità rotabile e portualità, non hanno di fatto contribuito ad uno sviluppo appropriato del territorio, non essendosi determinati processi di modernizzazione ed innovazione che ne sfruttassero adeguatamente le potenzialità. Infatti, la Ferrovia Jonica e il Porto di Corigliano Rossano, se concepiti in un sistema innovativo che possa collegarli in rete, possono diventare per l’intero territorio uno strumento determinante per lo sviluppo di tutti i settori, agroalimentare, turistico, ambientale, culturale.
Dal punto di vista infrastrutturale, si ritiene inoltre necessario, urgente e non più rinviabile la realizzazione per il Porto degli interventi connessi con il raccordo alla stazione marittima, con i piazzali retrostanti la banchina dedicata alle navi da crociera nonché il miglioramento dei collegamenti con gli altri nodi della rete di trasporto, pur previsti dai Piani Operativi Triennali che si susseguono e si rinnovano nel corso degli anni, così come si ritiene necessario completare il cantiere navale, la cui realizzazione è stata avviata con finanziamenti pubblici e successivamente, seppur ancora non definitivamente ultimato, affidato a soggetti privati, per il quale è necessario sbloccare l’attuale situazione di impasse, anche di carattere legale, che di fatto non consente l’effettivo avvio delle attività cantieristiche che sarebbero necessarie per l’effettivo rilancio dell’intera struttura portuale, tenendo conto anche della possibilità di essere per ciò attrattivi nei confronti di altre marinerie ed altre realtà portuali.
Così come necessario riteniamo il superamento della gestione commissariale riguardante l’Autorità Portuale, che si riverbera anche sulla ZES, in una fase nella quale, al di là delle capacità di governo che si sono potute manifestare, sarebbe necessario poter contare su una presidenza accreditata nel pieno delle sue funzioni istituzionali.
Tutto ciò assume ulteriore rilevanza, in considerazione anche dall’esclusione della Calabria dai recenti accordi commerciali fra Italia e Cina denominati “VIE DELLA SETA”, che precluderebbe, allo stato, ulteriori possibilità di sviluppi anche e soprattutto per la portualità calabrese e quindi anche per il Porto di Corigliano Rossano.
In sintesi, gli assi sui quali riteniamo si debba intervenire per il rilancio del Porto di Corigliano Rossano, sono i seguenti:
– realizzazione della banchina crocieristica;
– completamento delle dotazioni impiantistiche ed infrastrutturali;
– attivazione del cantiere navale;
– istituzione della piattaforma del freddo dedicata alla movimentazione delle produzioni del settore
agroalimentare;
– istituzione di servizi dedicati di Trasporto Pubblico Locale con la città di Corigliano Rossano;
– realizzazione del collegamento con la rete ferroviaria;
– definizione dei collegamenti viari specifici con le aree industriali esistenti e adeguamento del raccordo con la
rete viaria esistente, in particolare con la SS 106.
Su queste direttrici intendiamo sviluppare l’azione della nostra Organizzazione Sindacale, in sinergia ed in collegamento con tutti gli attori del territorio.

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