41 lavoratrici e lavoratori ex obiettivo lavoro impegnati, da più di 15 anni, presso gli ospedali di Castrovillari, San Giovanni in Fiore e nei vari uffici territoriali di Cosenza e Provincia, dalla dott.ssa Bettelini, commissario ASP di Cosenza hanno ricevuto il benservito.
Dal prossimo 31 dicembre, infatti, avremo nuovi disoccupati e, cosa ancor più grave, non si assicureranno più servizi essenziali in quanto, danno oltre la beffa, a questi operatori non subentrerà nessuno.
Sfruttati e precari per anni ora sono buttati fuori da quella stessa Azienda che tratta in modo diverso le vertenze ed le lavoratrici ed i lavoratori, salvandone alcuni e mandando fuori altri, senza alcun criterio oggettivo.
Non staremo qui a guardare! Segnaleremo il tutto al nuovo commissario Longo; a questi chiederemo di interessarsi alla vicenda.
Riteniamo siano anche questi lavoratori “vittime del Covid”, del virus che sta travolgendo il SSN calabrese.
Non capiamo come sia possibile licenziare più di 40 persone, con tale leggerezza e proprio in questo momento di crisi acuta della società e della economia nazionale e regionale.
Nell’ASP delle inchieste e degli sprechi, dove non sono assicurate le giuste cure, dove il privato la fa da padrone con affari milionari, sono le 41 famiglie ed i loro stipendi (da quasi 1000 euro al mese) il problema?
Il Prefetto di Cosenza è stato informato da qualche giorno della scandalosa ed inaccettabile situazione; a Lei abbiamo chiesto di convocare con urgenza un tavolo per affrontare il problema. Non escludiamo anche azioni di protesta eclatanti, visto il baratro che a queste/i lavoratrici e lavoratori hanno dinnanzi.
In questo momento di crisi sanitaria ci sembra davvero assurdo continuare con la spoliazione del personale degli ospedali; sarebbe opportuno invece provare a tornare con gli investimenti in assunzioni e personale , senza dimenticare di stabilizzare tutti i precari che già sono a garanzia di servizi talvolta essenziali.
Andrea Ferrone, segretario generale Filcams CGIL Pollino Sibaritide Tirreno
Ivan Ferraro, segretario generale Nidil CGIL provinciale