LE CARENZE DI TREBISACCE BLOCCANO A ROSSANO UN’AMBULANZA DI CASTROVILLARI

Funzione Pubblica

Un medico, un’infermiera, un autista di un’ambulanza medicalizzata, sono rimasti bloccati in ambulanza, davanti al Presidio Ospedaliero di Rossano, per oltre 6 ore, senza avere la possibilità di mangiare, bere, andare in bagno. È successo nel pomeriggio di ieri. A Trebisacce non c’è un’ambulanza medicalizzata, nel senso che manca un medico di ambulanza. Allora si chiede l’intervento del 118 di Castrovillari, da cui parte un mezzo che, intorno alle 16,00, prende in carico un paziente presunto covid da Trebisacce per trasferirlo a Rossano. Qui comincia l’odissea, poiché il paziente, bisognoso d’ossigeno, viene lasciato per 6 ore in ambulanza, prima di essere sottoposto a tac. Con lui, ci sono i tre operatori sanitari dell’ambulanza partiti 7 ore prima da Castrovillari, bardati dalla testa ai piedi per motivi di sicurezza.

A Rossano dovranno aspettare in quattro: il paziente (poi deceduto a Cosenza nel corso della nottata), il medico, l’infermiera, l’autista, perché nessuno, a quanto pare, si fa carico della situazione. A nulla servono i tentativi di sollecitare un immediato intervento.

Stanchi, sfiniti, affamati, solo dopo la mezzanotte i tre operatori sanitari ricevono il cambio, potendo così rientrare nelle proprie case a notte fonda.

La FP CGIL Comprensoriale chiede di fare luce sull’intera vicenda, perché troppi sono gli interrogativi a cui bisognerà dare urgenti risposte.

Intanto, come è possibile che a Trebisacce non ci sia un medico di turno al 118? Da quanti mesi va avanti questa storia? Cosa ha fatto finora il direttore sanitario di Trebisacce, dr. Antonio Adduci, per colmare il vuoto? Lo sa, il dr. Adduci, che da tempo un medico convenzionato con il SUEM 118, in realtà non lavora nei turni delle ambulanze, ma nella più comoda postazione del pronto soccorso di Trebisacce? Il direttore generale del 118 aziendale, dr. Riccardo Borselli, è a conoscenza che un medico del 118 gli è stato sottratto, per prestare lavoro (spesso in doppia) nel pronto soccorso di Trebisacce? Lo sa il dr. Borselli che le ambulanze di Trebisacce viaggiano senza medico? Nel frattempo, per colmare questa grave deficienza organizzativa di Trebisacce, di cui, a quanto pare, nessuno sembra volersene occupare, è stato necessario sguarnire la postazione del 118 di Castrovillari, che è rimasta senza ambulanza dalle 16,00 e fino all’alba del giorno dopo.

Ma perché a Rossano ci sono volute molte ore prima di prendere in carico il paziente? Perché non si è intervenuti prima?

Tutta questa disorganizzazione ha rivelato molta disumanità, e molto egoismo.

A Trebisacce vanno affrontati problemi seri di organizzazione, a cominciare dal ruolo del direttore sanitario, il quale troppe volte trascura le vicende interne o sopporta comportamenti impropri (come quello del medico contrattualizzato al 118 che decide di lavorare al pronto soccorso nonostante le gravi carenze di medici, fino al punto che da molti mesi l’ambulanza di Trebisacce interviene solo con l’infermiere e l’autista, e non anche con il medico). Questo ha comportato che lo spoke di Castrovillari rimanesse per molte ore sguarnito di ambulanza, creando un vuoto nella filiera del pronto intervento. Anche su questo punto aspettiamo risposte dal responsabile del SUEM 118, dr. Borselli.

Infine, c’è da chiarire perché a Rossano si è dovuto attendere per molte ore, prima di “liberare” l’ambulanza e il personale sanitario di Castrovillari, rimasti intrappolati in un assurdo silenzio e in una incredibile vicenda, dentro tute impermeabili e con mascherine, visiere e quant’altro, sfiancati fino allo stremo per fame, sete e necessità fisiologiche.

Vincenzo Casciaro – Segretario Generale FP CGIL Comprensoriale

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