Tardano a realizzarsi gli impegni assunti dal Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza in materia di organizzazione e di politiche del Personale. Sono infatti spariti dall’agenda del confronto sindacale gli importanti temi dell’Atto Aziendale e del Fabbisogno del Personale, che pure l’Azienda aveva individuato come scelte strategiche.
Da molti mesi, il Sindacato resta in attesa di conoscere quali siano le proposte concrete in materia di Atto Aziendale. Nell’unico confronto tenuto con CGIL-CISL-UIL ad aprile dello scorso anno – che di fatto smontava la proposta di Atto Aziendale presentata dal Commissario Straordinario – abbiamo ottenuto solo la dichiarazione di apertura di un tavolo negoziale, in realtà mai avviato. Così come non abbiamo ancora ottenuto un tavolo di confronto sul fabbisogno del Personale deliberato dal Commissario Straordinario lo scorso 2 marzo, che dovrebbe definire il piano delle nuove assunzioni per il corrente anno.
Purtroppo, da molto tempo denunciamo la grave carenza di Personale, che riguarda tutte le figure professionali della più grande Azienda Sanitaria Calabrese. Solo negli ultimi 4 anni, da gennaio 2018 a dicembre 2021, gli Operatori del Comparto – Infermieri, O.S.S., Ausiliari, Tecnici, Amministrativi ecc. – sono diminuiti di 500 unità, passando dai 4.000 di allora ai 3.500 di oggi. Numeri preoccupanti che dovrebbero indurci a confronti serrati; ma che non convincono l’Azienda a convocare CGIL-CISL-UIL, nonostante la richiesta inoltrata lo scorso 4 marzo. Ad oggi, questa Azienda non è ancora riuscita a sanare la posizione lavorativa di circa 100 propri Dipendenti, che da 15 anni giacciono nel limbo del part time. Inoltre, 100 Ausiliari, cui la stessa Azienda ha riconosciuto l’idoneità alle mansioni di OSS con concorso interno, attendono ancora di essere ricontrattualizzati nella categoria professionale che esercitano da anni.
Da mesi, l’Azienda non riesce a definire una proposta per riconoscere a centinaia di propri Dipendenti, il diritto contrattuale dei tempi di vestizione/svestizione, nonostante il formale riconoscimento avvenuto in sede di Ispettorato del Lavoro a giugno dello scorso anno.
Purtroppo, il mancato confronto pesa come un macigno sulle scelte unilaterali compiute da questa Azienda. Da tempo, Cgil Pollino-Sibaritide-Tirreno e Funzione Pubblica CGIL comprensoriale hanno chiesto un confronto sulla rete emodialitica, a seguito della illegittima disposizione di servizio che impone a Medici e Infermieri i turni di Pronta Disponibilità. Per tutta risposta, con ulteriore atto a nostro avviso anch’esso illegittimo, la rete emodialitica viene trasferita in area medica, nel tentativo di giustificare il ricorso alla P.D., pur in violazione delle linee guida regionali e dell’atto aziendale.
Abbiamo più volte denunciato, anche alla Procura della Repubblica, l’insufficienza di Medici e Infermieri in tutte le postazioni del 118, ma resta tuttora vigente uno scandaloso protocollo tra ASP e Azienda Ospedaliera di Cosenza, per cui di fatto il Personale delle autoambulanze dell’ASP deve seguire i pazienti nel percorso stroke all’interno dell’Annunziata, sottraendolo alle incombenze delle postazioni di provenienza.
Anche le risposte sulle questioni ordinarie, come il pagamento dell’indennità di vaccinazione o la pubblicazione della graduatoria per l’accesso a una fascia economica, in questa Azienda diventano eccezionalità e straordinarietà e, in quanto tali, non vengono definite.
Il mancato confronto, purtroppo, non ha consentito finora di predisporre una adeguata programmazione dell’esistente, in funzione delle destinazioni strategiche di cui il territorio ha bisogno. Ad oggi, l’Atto Aziendale provinciale vigente, che risale al 2017, ci consegna ad esempio la struttura di Mormanno come Casa della Salute a vocazione fisioterapica; non capiamo perciò quale diversa scelta programmatica abbia indotto ad assumere una Logopedista invece di colmare la grave carenza di OSS e Fisioterapisti, funzionali alle finalità della struttura stessa. Così come non riusciamo a comprendere cosa abbia determinato la cancellazione di Cariati dalla proposizione di Ospedale di Comunità, destinatario di interventi da inserire nella ripartizione programmatica delle risorse del PNRR.
Occorre quindi un tavolo di concertazione e di confronto, che consenta all’ASP di ripartire, ricominciando a discutere di Atto Aziendale, di Fabbisogno, di PNRR, di riclassificazione delle strutture sanitarie, di piano straordinario delle assunzioni, di valorizzazione e riqualificazione del Personale interno.
Dal canto nostro, se i ritardi dell’ASP dovessero continuare a penalizzare i tanti Dipendenti che attendono risposte ormai da mesi, non esiteremo ad attivare ogni azione a tutela e difesa dei Lavoratori, a cominciare da una vertenza collettiva per il riconoscimento dell’esercizio delle mansioni superiori, nonché per il trattamento economico dei tempi di vestizione/vestizione.
Giuseppe Guido, segretario generale CGIL Pollino-Sibaritide-Tirreno
Vincenzo Casciaro, segretario generale Funzione Pubblica CGIL Pollino-Sibaritide-Tirreno