Nel segno della continuità, che dà merito ad un attento, continuo e coerente lavoro sindacale sul territorio del Pollino della Sibaritide e del Tirreno, all’8° congresso CGIL Pollino Sibaritide Tirreno che si è tenuto ad Altomonte, delegate e delegati hanno confermato segretario generale della CGIL del comprensorio Giuseppe Guido.
La corposa ed articolata relazione programmatica del neo eletto segretario si identifica, prioritariamente, la volontà di rafforzare la presenza costante della Cgil sul nostro territorio comprensoriale, un territorio ricco di potenzialità turistiche, di sviluppo, agricole e culturali.
Compito del nostro sindacato è, ribadisce Giuseppe Guido, riuscire a gestire gli “eventi che condizioneranno il futuro dell’uomo e le relazioni mondiali: pandemia, sviluppo ecosostenibile, trasformazione digitale del lavoro, lavoro povero e precario ed il ritorno alla guerra, anche in Europa, quale strumento di regolazione delle controversie fra Stati sono questioni che impatteranno col nostro agire e le nostre rivendicazioni”.
Ed ancora! “Gli ultimi, i deboli, i disoccupati, coloro che faticano ad arrivare a fine mese, sono rimasti senza rappresentanza politica ed è quindi, in un momento in cui la questione sociale diventa sempre più esplosiva e la fiducia nella democrazia è in costante calo, urgente dare voce agli ultimi ed evitare che escano in maniera stabile dal perimetro della rappresentanza democratica”.
“La CGIL, conclude il neo eletto segretario generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, deve esercitare, sempre, la propria autonomia. Quella autonomia che ne ha garantito oltre un secolo di vita, quella autonomia che la mantiene, sempre, storicamente, dalla parte dei deboli, dei lavoratori, dei pensionati, dei territori. Quella autonomia che rappresenta l’unica via per contribuire, nei contenuti, a sanare la frattura con la rappresentanza politica. Quella autonomia, che NOI, abbiamo dimostrato, anche nel territorio, di saper rappresentare, a testa alta, con lo sguardo fiero rivolto al futuro, con la schiena dritta, nella piena consapevolezza che “il lavoro crea il futuro del territorio”.