Comunicato stampa Filcams

La società Il Faro Soc Coop opera nei servizi di pulizia dei P.O. del distretto Praia/Scalea, di competenza dell’ASP di Cosenza, attua un comportamento inaccettabile!

Nel comparto dei servizi, la totale assenza dei controlli da parte della stazione appaltante ASP di Cosenza, realizza di fatto un mondo di lavoratori precari in un contratto di appalto con le immaginabili difficoltà.

I dipendenti della Società Il Faro – società Cooperativa per azioni, sono lavoratrici e lavoratori tutte/i con contratto part-time e un orario di lavoro settimanale che non supera le 23 ore.

Precarietà economica e futuro incerto, questo sono le caratteristiche con cui sono costretti a vivere. Il lavoro invisibile degli addetti alle pulizie che garantiscono la salubrità di ambienti così delicati quali sono gli ospedali.

Dipendenti che, nonostante l’avanzata età anagrafica e in alcuni casi con limitazioni per importanti patologie, garantiscono i servizi di pulizia e sanificazione quotidiana all’interno dei reparti dei P.O.

Le regole negli appalti evidenziano una serie di criticità dovute soprattutto alla mancanza di controllo da parte della stazione appaltante, ASP di Cosenza e Direttori sanitari, come previsto dal capitolato d’appalto.

Il rischio è, a nostro avviso, la diffusione di forme di illegalità e sfruttamento.

Per questo la Filcams CGIL Pollino Sibaritide Tirreno sostiene che il lavoro in appalto non deve essere un lavoro povero, precario e sfruttato: è un lavoro che merita grande rispetto e considerazione.

Nonostante i vari incontri e impegni assunti dai rappresentanti della società il Faro, per l’assunzione di personale in sostituzione dei pensionati ecc, ad oggi nulla degli impegni assunti sono stati rispettati, tant’è che riscontriamo una insostenibilità delle attività lavorative che mettono a rischio la qualità e continuità dei servizi.

Sul P.O. di Praia all’inizio dell’appalto risultavano 11 addette, oggi ne sono rimaste 4/5, perché la società non ha proceduto alle assunzioni, forse per trarne un ingiusto profitto.

Ciò non può essere la regola che da troppo tempo la società sta traendo un ingiusto vantaggio economico con la riduzione del costo del personale ad invariabilità dei servizi resi e pagati dall’ASP.

Come si può pretendere dai lavoratori/lavoratrice di garantire un servizio con la meta del personale? perché non si è provvede, neanche, all’assunzione per sostituire il personale in malattia per lunghi periodi?

Inoltre, riscontriamo la Gravità perpetrato nelle poche assunzioni a termine effettuate ultimamente ed ad oggi non prorogate, dove a parità di mansioni e di lavoro non corrisponde parità di retribuzione.

Questi ultimi assunti, illegittimamente, utilizzando il lavoro somministrato, viene praticata una condizione economica di sfruttamento, applicando il contratto in violazione delle norme generali negli appalti pubblici che prevede l’applicazione del contratto delle O.S. più rappresentative, e ASP che Fa???

Tale condizione determina un carico di lavoro eccessivo, che non consente di svolgere con serenità il proprio lavoro generando malcontento e inefficienza nel sistema organizzativo, che l’ultimamente ha determinato anche dimissioni volontarie, che non consente neanche di programmare anticipatamente i turni di lavoro ne consente di poter usufruire delle ferie e dei permessi accumulati, lavoratori costretti ad accettare flessibilità lavorativa che produce effetti che non consentono agli stessi di conciliare tempi di vita e lavoro.

Alla luce di ciò, ci chiediamo se ASP intende intervenire e verificare il rispetto di quando previsto nel capitolato d’appalto e avviare tramite i soggetti preposti (SPISAL) una verifica sulla condizione lavorative.

Comprensorio Pollino Sibaritide Tirreno

Per la Filcams Cgil, Andrea Ferrone segretario generale

Per il Nidil Cgil, Vincenzo Laurito

Per la Cdl di Scalea, Dario Pappaterra responsabile CdL

 

 

 

 

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