Nella sala consiliare del Comune di Castrovillari si è costituito oggi, 12 aprile, il comitato territoriale del Pollino per i referendum sul lavoro e la cittadinanza che si svolgeranno l’8 e il 9 giugno e per i quali nel 2024 si sono raccolti 5 milioni di firme.
Del comitato fanno parte i soggetti che già aderiscono a “La Via Maestra”: CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, rappresentata dal segretario generale Andrea Ferrone, il sindaco della Città di Castrovillari, Domenico Lo Polito, la sezione ANPI “Castriota Magnelli” di Castrovillari, con la vice presidente Donatella Laudadio, l’associazione Libera presidio di Cassano Jonio e la presidente Jessica Mara Vincenzi, per il Partito Democratico cittadino, il segretario Giovanni Fazio, l’AUSER comprensorio del Pollino, gli amministratori di molti comuni dell’hinterland e alcune associazioni.
L’8 e il 9 giugno 2025 cittadine e cittadini saranno chiamati a votare per i 4 quesiti referendari sul lavoro e il referendum sulla cittadinanza, promossi da sindacati e associazioni, che chiedono lo stop ai licenziamenti illegittimi, più tutele per chi lavora nelle piccole imprese, la riduzione del lavoro precario, più sicurezza sul lavoro e più integrazione con la cittadinanza italiana.
Il PRIMO chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.
Il SECONDO riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Obiettivo è innalzare le tutele di chi lavora, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato affinché sia la/il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite.
Il TERZO punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. Ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.
Il QUARTO interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.
Il QUINTO referendum abrogativo propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.
A differenza delle altre elezioni, il buon esito del referendum è legato al superamento del quorum del 50% degli elettori, solo se si supera questa soglia le norme in questione saranno abrogate producendo effetti diretti sulle condizioni di lavoro e di vita delle persone.
rappresenta un banco di partecipazione importante che potrebbe cambiare la vita per quattro milioni di lavoratori e due milioni di stranieri. I temi in ballo, quelli del lavoro e della cittadinanza, sono assi strategici del Paese e con il referendum siamo tutti interpellati, saremo noi a decidere di invertire la rotta”.
Cinque sì per invertire la rotta e cambiare la vita per quattro milioni di lavoratori e due milioni di stranieri.