E’ preoccupante e desolante la discussione politica che si è aperta nella Città di
Corigliano Calabro sul tema delle alleanze politiche, quando ancora non sono certi i
destini dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiosi del Comune.
E’ preoccupante e desolante l’assenza di una proposta politica che punti a dare
un quadro di riferimento programmatico alla gestione commissariale che non
conoscendo il territorio, le sue dinamiche economiche e sociali, fatica a gestire una
fase delicata per la vita di un comune variegato ed eterogeneo.
Si chiede solo conto del lavoro degli altri ma non si riesce a costruire un movimento,
una proposta seria che possa dare ai cittadini Coriglianesi un quadro di prospettiva
futura, di fiducia e speranza.
Riteniamo sia doveroso interrogarsi su come attivare al più presto, un momento
di discussione sui temi economici- sociali e politici che possano rimettere al centro
degli interessi della Comunità Coriglianese il lavoro, i giovani, la legalità, lo sviluppo
economico, i beni comuni.
La Città di Corigliano è un patrimonio dell’intero territorio che non può essere
lasciato solo.
Per queste ragioni occorre rilanciare un’azione che coinvolga tutto il partenariato
economico-sociale, le associazioni, le forze politiche sane, i cittadini, la Chiesa, per
un rilancio e una proposta che rimetta al centro l’area urbana e il territorio. La Cgil è
pronta a fare la sua parte.
Per fare ciò è però opportuno che anche la politica faccia la sua parte con chiarezza
e senza infingimenti. La polemica sulle alleanze di questi giorni sta disorientando
i Cittadini. Si avverte un calo di tensione sui temi della legalità, quasi non fosse
successo nulla di eclatante, con un tentativo di normalizzare ciò che normale non è.
Come Cgil riteniamo debba prevalere l’etica della responsabilità e della morale.
Chi crede che si possano costruire percorsi con chi è stato protagonista attivo negli
anni passati con ruoli di primo piano nella giunta comunale a guida PDL e della
maggioranza in consiglio comunale che lo ha sostenuto e che ha determinato lo
scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, troverà la più ferma opposizione
sociale dei cittadini e della Cgil che è costituita parte civile nel processo Santa tecla.
Riteniamo che le forze politiche sane, ma anche i cittadini comuni, abbiano il
dovere di sollecitare gli organismi nazionali dei partiti per creare a Corigliano
un’osservatorio sociale ed evitare che rientri dalla finestra quello che il Capo dello
Stato, con lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, ha sbattuto fuori dalla porta.
14 luglio 2012
Angelo Sposato Segretario Generale Cgil Comprensoriale