Si tiene oggi, ed in tutta Italia, la giornata di mobilitazione indetta dalle federazioni di categoria di cgil-cisl-uil contro la riforma della geografia giudiziaria e per sostenere che chiudere i tribunali non è una riforma ma che riforma vuol dire: modernizzare il sistema giudiziario, digitalizzare i processi, coprire carenze d’organico, riorganizzare gli uffici valorizzando le professionalità. Un no al caos organizzativo ed un si alla riorganizzazione della giustizia.
Una posizione chiara quella del sindacato e che come Cgil Comprensoriale teniamo a ribadire anche per quel che riguarda la soppressione del tribunale di Rossano che appare profondamente ingiusta per il territorio, per la necessità di garantire, in una terra già martoriata, un presidio di giustizia e legalità, per la popolazione residente nel bacino del palazzo di giustizia soppresso e che supera i 100.000 abitanti, per l’alta pervasività criminale nella zona.
Un presidio che va salvato e per cui la politica deve spendersi affinchè nel più breve tempo possibile si arrivi ad un decreto correttivo che faccia Giustizia!
I recenti pronunciamenti del Tar Calabria che annullano in via cautelativa e fino all’udienza collegiale fissata per il 17 Ottobre tutti i provvedimenti di accorpamento tra il Tribunale di Rossano e quello di Castrovillari consegnano alla rappresentanza istituzionale del territorio un calendario breve, ma che deve necessariamente portare alla correzione della legge in materia di riordino della geografia giudiziaria. Non esistono altre possibilità e l’occasione non può essere sprecata.
Una strada che va percorsa in un clima di serenità e di coesione sociale non può essere determinata da atti ed azioni forzose, anche successivi ai pronunciamenti del Tar.
In questo momento coloro che hanno la massima responsabilità, dovrebbero operare per unire e non per dividere per garantire equilibrio ed equità sull’intera vicenda e per tutto il territorio, nel rispetto dei lavoratori che stanno pagando il prezzo più alto di una riforma giudiziaria incomprensibile ed inaccettabile.
La Cgil territoriale è fortemente preoccupata per il clima di tensione che si è determinato, e pertanto auspica immediati atti di responsabilità giuridico amministrativa in attesa del pronunciamento definitivo del Tar e dell’auspicato intervento del Governo e della Politica, in primis della rappresentanza parlamentare nazionale e regionale del territorio, gli unici soggetti che in questo momento possono trovare una soluzione col decreto correttivo per ripristinare un presidio di giustizia sul quale si è operato in modo illogico ed in difformità dei criteri a suo tempo enunciati dalla legge 148/2011. E’ inutile continuare con sterili comunicati stampa e irresponsabili proclami, è tempo dell’azione e dei fatti concreti, se hanno coerenza con se stessi!
Chiediamo a Sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza di intervenire in ogni sede a garanzia di quanto disposto dal Tar per stemperare un clima che potrebbe mettere a rischio la coesione sociale e l’ordine pubblico.
20/09/2013
Angelo Sposato Giuseppe Guido
Segretario Generale Segretario Confederale