Abbiamo colto positivamente la definizione dell’iter procedurale che dura da otto anni per la costruzione dell’ospedale della Sibaritide. Potremmo, con ottimismo dire, che se tutta la burocrazia farà il suo dovere, entro il 2020 potremmo mettere piede nel nuovo ospedale, tenuto conto che vanno individuate ulteriori risorse per le opere accessorie e di collegamento non previste nel contratto. Nel frattempo, chi ha la sfortuna di imbattersi negli ospedali fatiscenti di Corigliano e Rossano, si rende conto che è un tempo troppo lungo e che il sistema della salute pubblica non è nelle condizioni di garantire i livelli di assistenza e la continuità assistenziale. Ci rendiamo conto delle difficoltà ad operare nell’ambito dei limiti imposti dal piano di rientro dal debito sanitario, ma riteniamo che la Direzione generale dell’Asp abbia utilizzato impropriamente le prerogative gestionali, improntando scelte penalizzanti per gli ospedali del territorio, soprattutto nella organizzazione delle unità operative e del personale medico e paramedico, utilizzando la vecchia logica dell’orientamento politico anziché improntare un management sulle capacità e la meritocrazia. Se la sanità del territorio non è completamente affondata è grazie alla abnegazione del personale, dei medici, degli infermieri, dei tecnici e degli ausiliari che sono il vero pilota automatico della sanità. Ma la mancanza di pianificazione a breve e medio termine, questo stato di precarietà che vivono gli operatori e gli orari impossibili a cui viene sottoposto il personale sanitario, rischia di fare affondare il sistema della salute pubblica. Per queste ragioni avremmo preferito che il duo Gentile – Dima, invece di intestarsi arbitrariamente questo primo significativo risultato, che ricordiamo è partito dalla Giunta Regionale precedente ed è stato frutto di un lavoro delle Amministrazioni locali tutte, delle associazioni, dei comitati e movimenti, facessero riferimento anche ai disastri che sta attraversando la sanità territoriale. Al duo Gentile- Dima, ovvero alla politica in generale chiediamo ora di fermarsi qua, di fare un passo indietro, anzi due e consentire il corretto iter delle fasi successive la stipula del contratto. La campagna elettorale è già iniziata ed incombe la propaganda. Siamo tutti memori di come è stata gestita una fase dolorosa della politica nella Città di Corigliano che ospiterà i lavori del costruendo ospedale e non crediamo che occorra ripercorrere tali pratiche e tali servigi. Per tali ragioni chiederemo nell’immediato un incontro presso la Prefettura di Cosenza per attivare un osservatorio sull’opera ed evitare fenomeni di infiltrazioni mafiose e di pratiche illegali nella gestione dei livelli occupazionali. Ma la Sibaritide ha bisogno ora degli ospedali esistenti che siano funzionali, che venga garantita l’emergenza urgenza e la continuità assistenziale. Suonare sul Titanic mentre la sanità affonda ed i ricoveri negli ospedali si fanno nei corridoi è a dir poco imbarazzante.
Castrovillari, 10 settembre 2014
Angelo Sposato Segretario generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno