Gli sbarchi degli ultimi giorni evidenziano come il fenomeno migratorio non è più un fenomeno emergenziale, ma strutturale. Riteniamo che l’accoglienza di coloro che fuggono da guerre, da regimi politici autoritari o da condizioni di vita non dignitose è un dovere morale che prescinde da qualsiasi norma scritta: il valore della vita umana che è valore imprescindibile.
La presa di posizione populistica e xenofoba di taluni parti politiche, oggi purtroppo registrata anche nel nostro comprensorio, riteniamo per mero esercizio di demagogia elettoralistica, fa leva sulle precarie condizioni socioeconomiche di un paese che paga oggi il prezzo delle continue e discutibili scelte politiche che hanno destrutturato il mondo del lavoro e creato il disagio economico di famiglie e giovani.
Facile, dunque, far leva sulla instabilità, anche emotiva, di gruppi sociali che vivono nella precarietà o che hanno perso il ruolo attivo nella società.
Non v’è dubbio che sbarchi di migliaia di persone pongono un serio problema di gestione; l’intensificarsi dei flussi migratori ostruisce il sistema di prima e seconda accoglienza e la lentezza delle commissioni territoriali fa si che, i richiedenti protezione internazionale, rimangano nel sistema SPRAR più tempo del previsto. Anche i Cas, strutture formalmente temporanee, emergenziali e complementari al sistema di accoglienza strutturale e ordinario, spesso diventano il perno dell’intero sistema di accoglienza, ed inseriti in contesti territoriali già nel sistema SPRAR, diventano sovente causa di preoccupazione delle popolazioni locali.
Tuttavia, nonostante le falle del sistema, la CGIL comprensoriale rigetta con forza ogni tentativo di strumentalizzazione politica di questo fenomeno, condanna moralmente chi fa di questa tragedia umanitaria un business stigmatizzando l’atteggiamento oltranzista dell’Europa sorda alle richieste dell’Italia e che rifiuta di riconoscere il problema migratorio quale problema dell’intera comunità politica europea.
La CGIL ritiene che l’accoglienza e l’integrazione possano diventare strumento di sviluppo sociale del nostro territorio specie nelle aree interne a rischio spopolamento. Attraverso l’azione sinergica delle istituzioni e delle associazioni non lucrative che operano nelle nostre comunità, riteniamo, infatti, possa realizzarsi un’autentica e solidale accoglienza prima, ed una reale integrazione poi.
Segretario confederale
CGIL Pollino Sibaritide Tirreno