Pieno e convinto sostegno dello SPI Cgil comprensoriale alla manifestazione regionale del 16 Novembre 2017 “Un Cambio di Passo per la Calabria”, promossa dalla Cgil e dalla Uil regionali Calabria.
La manifestazione che si terrà a Catanzaro davanti la Cittadella regionale, deve rappresentare un atto di discontinuità in una realtà regionale appiattita, apatica e demotivata in cui due organizzazioni sindacali confederali assumono l’onere e la responsabilità di riaprire una partita che sembrava chiusa.Per lo SPI Cgil cambiare passo significa non arrendersi di fronte ad una realtà amara e depressa, drammaticamente certificata anche dai dati che proprio in questi giorni lo Svimez ha resi pubblici. E’ per queste ragioni che lo SPI ritiene di dover condividere e sostenere la decisione della Cgil Calabria perché si è ormai stanchi di registrare dati negativi che riguardano la nostra Regione. Infatti, non è più possibile stare inermi di fronte ad una povertà diffusa: le famiglie calabresi sono fra le più povere d’Italia, il reddito pro-capite è meno della metà di quello del Trentino Alto Adige, del Veneto, della Lombardia etc., la disoccupazione continua ad essere a due cifre, quella giovanile è superiore al 50% senza dimenticare i giovani che sfuggono alle statistiche poiché scelgono di non iscriversi ai centri per l’impiego perché sfiduciati, l’emigrazione continua a privare la Calabria di quelle forze intellettuali che hanno deciso di lasciare i luoghi di residenza a vantaggio del Nord e dell’estero. Tutto ciò contribuisce a rendere più povero il tessuto sociale ed economico della nostra Regione, intacca fortemente la solidarietà fra generazioni, indebolisce le reti sociali pubbliche e private. Di fronte a siffatta situazione le istituzioni preposte e politicamente responsabili non manifestano alcun segnale di operatività per invertire la tendenza. E lo si nota osservando la sanità se è vero che, a distanza di sette anni di gestione commissariale, oltre il 20% dei calabresi bisognosi di cure ricorre a strutture sanitarie di altre regioni nonostante il salasso rappresentato dall’alto costo del sistema a carico dei cittadini e dei contribuenti. Siamo ancora al di sotto dei livelli essenziali di assistenza (LEA) con una rete ospedaliera che sembra un cantiere aperto: gli ospedali spoke di Castrovillari, Cetraro-Paola e Corigliano-Rossano non sono, complessivamente, nelle condizioni di erogare servizi adeguati ai bisogni dei cittadini, la rete territoriale è pressoché sguarnita e si pensi solo per un attimo alle infinite liste di attesa, la rete sociale interconnessa a quella sanitaria è ancora sulla carta se è vero che a distanza di anni si è deciso di attuare la legge regionale n. 23 e che i comuni, oggi responsabili, non hanno ancora avviato le procedure per rendere esigibili i servizi in capo alla rete. Tutto ciò rende esplosiva la situazione calabrese e di fronte all’incapacità istituzionale la Cgil chiede uno scatto di orgoglio ai pensionati, ai lavoratori, disoccupati, giovani; chiede di scendere in piazza per rivendicare giustizia ed equità, per rivendicare il diritto ad avere un futuro, per un progetto di una nuova Calabria.
Francesco Spingola
Segretario generale
Castrovillari, 15 novembre 2017