Nello stesso tempo, pur nella consapevolezza dell’insediamento recente del
Commissario, della gravità del contesto pandemico e della complessa
gestione della campagna di vaccinazione, delle tempistiche per
l’approvazione dell’atto aziendale fissate dai decreti di nomina del
Commissario, per le scriventi, la rapidità che ha caratterizzato la stesura
dell’Atto aziendale non giustifica la sua genericità e le sue carenze, quasi che
l’adozione dell’Atto sia il tentativo di assolvere un obbligo formale, più che
definire un preciso progetto, realmente adeguato ai bisogni e alle necessità di
cittadini e comunità. Tanto più alla luce del contesto pandemico, della caduta
verticale sui LEA e della drastica riduzione delle prestazioni erogate.
Le scriventi OO.SS., alla luce delle considerazioni più sopra esposte ed in
ragione di un ampio ed approfondito confronto sia al proprio interno che con
altri soggetti ed associazioni, espongono di seguito osservazioni e
integrazioni all’Atto aziendale dell’ASP di Cosenza.
L’Atto aziendale è il documento programmatico fondamentale per la
organizzazione dell’offerta sanitaria e per la garanzia dei LEA, per la
riorganizzazione della rete ospedaliera, dell’emergenza-urgenza, della rete
della medicina territoriale. La sua redazione riveste, pertanto, una importanza
centrale, tanto più alla luce dell’emergenza Covid 19, tutt’ora in corso, che ha
indebolito ulteriormente il sistema sanitario territoriale.
L’Atto aziendale si colloca a valle del DCA n. 52 del 6 febbraio “Programma
Operativo 2019-2021” e del DCA n. 31 e DCA n. 33 del Commissario ad
ACTA per il Piano di Rientro della Regione Calabria, aventi come oggetto
“Linee guida Regionali per l’adozione degli atti aziendali”.
Tali linee guida e i citati DCA si caratterizzano per la presenza di carenze e
criticità, riproponendo sostanzialmente modelli organizzativi del passato,
evidenziando l’assoluta assenza di una visione e la mancanza di un nuovo
assetto organizzativo, capace di superare le criticità che la gestione del
Covid- 19 ha evidenziato in maniera drammatica.
Le stesse DCA sono in parte sovrapponibili con le linee guida del 2015, che,
come pare ovvio, sono ampiamente superate dalla eccezionalità pandemica
e pertanto non funzionali a riorganizzare la sanità provinciale.
L’allegato A al DCA n.31 – Linee guida per l’adozione degli atti aziendali delle
aziende del Servizio Sanitario della Regione Calabria – definisce gli standard
per l’individuazione del numero totale delle strutture complesse e semplici
delle Aziende del SSR. Sulla base dei predetti standard, iI provvedimento
assegna all’area non ospedaliera 34 strutture in meno, di cui 15 complesse e